“Come definirei i miei rapporti con Malagò? Ottimi. Conosco la passione con la quale interpreta il suo ruolo. Dirò di più: dovrebbe essere messo nelle condizioni per competere per il quarto mandato come presidente del Coni“. Queste le parole, in un’intervista a Il Corriere dello Sport, del presidente della Figc Gabriele Gravina, che torna anche sulla debacle azzurra agli Europei, rimasta per molti senza un vero responsabile. “I sussurri li ho ascoltati, le critiche anche. Per questo ho indetto l’assemblea elettiva – spiega il numero uno della Federcalcio – Eppure questa disponibilità è stata ribaltata, facendomi passare come uno attaccato alla poltrona. Poi ho deciso di favorire una fase costituente e lì si è iniziato a parlare di ‘passi indietro’ del sottoscritto. Così non ci sto, non è serio. Bisogna rispettare la democrazia interna della Figc. Se mi ricandiderò? Lo ribadisco: con la massima serenità deciderò sulla mia candidatura dopo aver modificato lo statuto, confrontandomi con le componenti come ho sempre fatto“.
“Se il governo vuole mettere le mani sullo sport? La politica ha un ruolo di supporto e di stimolo, fin quando non sconfina. Ho letto dell’interesse di esponenti politici di interferire nel percorso elettorale di base di alcune federazioni. Se fosse vero, sarebbe gravissimo. Quello che conta è il rispetto e purtroppo, negli ultimi tempi, al sottoscritto e alla Figc non è stato sempre riconosciuto“, conclude Gravina. Con il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, ci sono state invece parecchie tensioni: “Fanno parte del confronto. Conosco e apprezzo Abodi da tanti anni, tanto da comprendere bene le difficoltà governative e parlamentari che incontra nel trasformare gli impegni e i progetti condivisi in atti e azioni concrete“. Abodi però si aspettava un’assunzione di responsabilità dopo il flop degli azzurri agli Europei: “Narrazioni distorte. A Iserlohn, dopo l’eliminazione, mi sono assunto le responsabilità e ho tracciato un percorso. Poi non sono d’accordo con chi ritiene che la parte politica sia responsabile dei risultati sportivi“, ha concluso Gravina.