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La ripresa dei campionati di Serie A e di Serie B ci sarà, ma la conclusione è un grosso punto interrogativo che pende sulla testa del calcio italiano. C’è uno scoglio grande che divide il Comitato tecnico scientifico, il Governo e la Federcalcio: la quarantena obbligatoria di 14 giorni a cui si dovrebbe sottoporre tutta la squadra, in caso di un nuovo positivo. Secondo quanto riportato dal ‘Corriere dello Sport’ nella giornata di ieri è andata in scena l’incontro tra il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, e il ministro della Salute, Roberto Speranza. Nell’incontro il ministro ha ribadito la posizione ferma del Governo di non ammorbidire la legge, seguendo le ferree indicazioni del Cts. La ripresa del campionato, che avverrà il 20 giugno con i recuperi della venticinquesima giornata, è ormai alle porte. Ma gli ostacoli in questa lunga e tortuosa via sono tanti e pericolosi: basterà una sola persona positiva, anche un magazziniere o un massaggiatore, per far saltare ad una squadra quasi cinque partite. Nel calendario serrato non c’è spazio per recuperi: ecco perché si accelera per l’algoritmo. Il campionato di Serie A, sì, ripartirà: ma sulla conclusione nessuno ci scommette.
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