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“Una squadra di Serie A ha un primo problema da affrontare, ovvero che su oltre 30 giocatori in rosa, possono scenderne in campo da inizio partita solamente 11; questi giocatori non sono solo delle persone, ma costituiscono altrettante ‘aziende’, con avvocati, procuratori, famiglie, agenti. I giocatori sono in competizione tra di loro, ma l’allenatore e lo staff hanno il compito di farli collaborare per ottenere un risultato. Devo avvalermi di assistenti che possano darmi un contributo di idee, coraggio e anticonformismo. Alcune decisioni possono essere prese con la riflessione, altre invece vanno prese d’istinto, nel momento in cui succede qualche cosa. Penso che i momenti di tempesta siano indispensabili; è solo a quel punto che ci si rende conto che tipo di persone ci circondano. Avere dei valori in comune serve ad affrontare insieme tutti i momenti, soprattutto quelli negativi“. Queste sono alcune delle dichiarazioni di Luca Gotti, ospite al quattordicesimo Forum internazionale della Nato dei Comandanti di Unità specializzate nella cooperazione tra civili e militari. L’allenatore dell’Udinese ha offerto la sua esperienza da guida tecnica di massima serie calcistica italiana al servizio della causa, instaurando un confronto fruttifero con i presenti.
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