[the_ad id=”445341″]
Olivier Giroud prova a tirare il Milan fuori dalla crisi. Ci pensa il francese, come tante volte, a girarsi e – stavolta con un colpo di testa – trova la zuccata che vale i tre punti. I rossoneri mettono fine a un periodo lungo più di un mese in cui la vittoria era soltanto un lontano ricordo, una crisi senza fine dalla quale sembrava impossibile uscire visto l’andazzo. Il derby il punto più basso, anche perché sono stati due i match con l’Inter persi in due settimane, il 4-0 contro la Lazio, e poi il 2-5 col Sassuolo, il pareggio a Lecce, il pareggio con la Roma in quel modo.
Ma ad aprire la serie davvero tremenda dei rossoneri, proprio la sconfitta contro il Torino in Coppa Italia, in undici contro dieci per il gol di Adopo nei supplementari. Era stata forse quella delusione a rendere la seconda parte di gennaio un incubo nerissimo per Pioli, passato da eroe dello scudetto a ingombro da mandare subito via. E si chiude forse un piccolo cerchio oggi: il Milan dimostra di non essere ancora “finito” e di poter rialzare la testa in questa seconda parte di stagione, il suo allenatore di non aver perso in pochi giorni il tocco magico che lo aveva reso vincente e amato dal popolo del Diavolo.
L’altra verità , però, è che con questa vittoria in fin dei conti non è cambiato nulla: i rossoneri restano una squadra in difficoltà , devono dimostrare di poter svoltare e uscire dal tunnel e non basta aver battuto i granata, con cui hanno trovato già due sconfitte in stagione, per mettere alle spalle il disastroso inizio di 2023. C’è però subito una prova del nove niente male: il Tottenham di Conte, una partita che per il “vecchio” Milan era di certo non insormontabile, mentre per la versione degli ultimi giorni appare come un ostacolo di enorme rilievo. Se i rossoneri sono quelli di stasera, non è detto possa bastare, ma se la possono giocare: a patto di ritrovare un Leao più “centrato” oltre che centrale, di confermare la solidità difensiva apparentemente ritrovata in questi novanta minuti, di metterci ambizione e umiltà . Per i granata, infine, la solita storia: la squadra migliora, ma quando c’è da fare il passo in avanti importante, niente da fare, i ragazzi di Juric si tirano indietro. C’è ancora da lavorare.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]