Serie A

Giaccherini: “Conte non è un difensivista, i suoi esterni sono attaccanti aggiunti”

Antonio Conte - Foto Antonio Fraioli

La bellezza è sempre figlia del risultato. Nessuno tra un mese si ricorderà del difensivismo di Inter-Sassuolo, ma tutti parleranno solo dell’ennesimo scudetto di Conte. L’Inter ha ragionato da provinciale, come spesso ha fatto la Juve negli ultimi 9 anni. Non conta tanto se con il Sassuolo hai fatto il 30% di possesso, ma conta che hai preso 3 punti. Valgono come quelli della partita contro la Juventus che è stata dominata. Conte? L’anno scorso ha ridotto il gap con la Juve, quest’anno completa il lavoro. È un perfezionista, dagli allenamenti al campo: tutto viene studiato nei dettagli. A volte le ciambelle non riescono col buco e in Champions non è andata bene. Alla lunga in campionato il suo lavoro viene sempre fuori“. Con queste parole, Emanuele Giaccherini ha aperto l’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, durante la quale ha commentato l’operato recente dell’Inter di Antonio Conte, superiore al Sassuolo e in vetta alla classifica della Serie A 2020/2021.

L’ex esterno destro della Juventus e della Nazionale si è espresso inoltre sullo stile di gioco di Conte, a suo parere tutt’altro che difensivista, in disaccordo con varie analisi degli ultimi tempo. Giaccherini ha esplicato brevemente la mentalità del tecnico pugliese, suo ex allenatore: “Conte non è un difensivista, perché il suo 3-5-2 è più un 3-3-4. I suoi esterni sono attaccanti aggiunti: interpreta il modulo in maniera offensiva. E poi, cosa vuol dire difensivista? Allora anche altri vincenti come Allegri o Mourinho sarebbero difensivisti? In realtà, ogni tecnico ha il suo modo di interpretare il calcio per vincere“.

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