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“Nel calcio la riconoscenza non si può riscontrare nel tifoso moderato, che fa il confronto con altre realtà e ha il desiderio di risultati migliori. Si viene giudicati in qualche maniera sulla base dei risultati, ed a volte non bastano tredici anni di sacrifici, personali e della mia famiglia. Mi auguro che prima o poi questo venga compreso: spero che si vada verso un futuro migliore per il Genoa. Laddove ce ne fosse la possibilità , sono pronto a fare un passo indietro. Ma, questo, tutti già lo sanno”. Enrico Preziosi, presidente del Genoa, si è rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport in cui sono stati abbracciati diversi temi.
Oltre ovviamente al rapporto burrascoso coi tifosi del Grifone, il numero uno del club ligure ha parlato di questioni legate al campo e in particolare alla lotta salvezza che passa, secondo l’imprenditore, dall’ingaggio del tecnico Davide Nicola e dall’innesto di alcuni giocatori di esperienza, soprattutto in difesa: “Nicola? Già prima del suo arrivo a Udine avevo avuto contatti con lui. La conoscenza c’era, e sarebbe venuto volentieri a Genova. Ma aveva già dato la sua parola all’Udinese. Quei due incontri mi avevano convinto di essere di fronte a una persona perbene e ad un tecnico preparato. Ha modi gentili, ma il gruppo lo segue perché è pragmatico. Se si vuole affrontare una situazione di difficoltà in un mare tempestoso, servono buoni naviganti, dunque anche persone con esperienza. Behrami ha 35 anni, Masiello 34: hanno dato entrambi un forte contributo alla causa e, fatto importante, sono legati al Genoa. Devo citare anche Perin: è legato al Genoa in modo viscerale, non è tornato per opportunità , ma per amore. Poi c’è Pandev, uno dei giocatori più seri che io abbia mai incontrato. Gli sono molto legato. Da noi sta lasciando un segno indelebile”.
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