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Inutile, forse stucchevole, cercare di trovare aggettivi per una partita come Genoa-Milan. Semplicemente senza senso per quanto successo nel finale, dove si sono allineati gli astri della follia, regalando un quarto d’ora di ordinaria schizofrenia agli spettatori neutrali. Un gol, molto contestato, forse con un tocco di braccio che non è stato possibile provare in modo chiaro ed evidente al Var – e ci sarà tanto da discutere – a opera di Pulisic, e vale un punto e mezzo, per arrivare a quota tre ci pensa Olivier Giroud, che va in porta al posto dell’espulso Maignan a cambi ormai finiti e con un’uscita spericolata e poetica salva i suoi e la vittoria che vale, peraltro, il ritorno in vetta al campionato in solitaria, a distanza di quasi un anno e mezzo dall’ultima volta. E l’ultima volta è a Reggio Emilia, nell’ultima giornata dell’anno dello scudetto. E presto, ma…
Il finale al Ferraris è convulso, destinato a fare rumore, e già il presidente Zangrillo si è espresso con toni duri in tal senso. Il Var ancora nel mirino, e chissà se su Dazn ci sarà spazio per ricostruire il dialogo di quanto successo. E’ vero anche però che più si rivede il controllo di Pulisic, più le granitiche certezze in un senso e nell’altro vengono meno, quindi rimane la decisione del campo. E montano le polemiche. Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, perché il solito Grifone bello contro le big, che fin qui ha ottenuto punti solo con Napoli, Lazio, Roma e la settimana scorsa con l’Udinese, era quasi riuscito a portare a casa uno 0-0 importante per la salvezza. Invece, arrivano tre punti di platino per il Milan, che va a riposo con due punti sulla seconda e quattro sulla terza, quella terza, la Juventus, che affronterà dopo la sosta, in casa, ma senza Theo Hernandez e Maignan, il prezzo da pagare a Marassi.
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