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Marco Giampaolo si è presentato a Milanello per la consueta conferenza stampa alla vigilia di Genoa-Milan, anticipo del sabato sera della settima giornata di Serie A. Il tecnico rossonero ha risposto in maniera pacata alle tante domande sulla crisi nera della sua squadra, cercando di sottolineare come le critiche dopo sei giornate siano forse un po’ precipitose: “Dopo sei punti in sei partite è chiaro che è tutto nero e che i giudizi sono pessimistici. Molti sentenziano, ma io sarei molto prudente a farlo. Andrei cauto sull’esprimersi in una direzione e in un’altra. Palate di materia organica ne ho ricevute parecchie. Sono abituato a soffrire calcisticamente parlando. Non è importante mettere in piedi teatrini, bisogna lavorare. Continuerò a fare quello che ho fatto, perché quelle mi hanno portato al Milan”.
Poi è il momento di affrontare il tema dei singoli, su tutti il periodo negativo di Piatek, autore di soli due gol entrambi su rigore: “Il Milan non può rinunciare all’attaccante più prolifico del campionato perché Piatek è in difficoltà . Se non segna lui chi lo fa, Giampaolo? Uno o due partite può rimanere fuori Piatek, non puoi pensare di rinunciare al tuo attaccante”. Il problema più serio di questo avvio di stagione, comunque, risiede nella fase offensiva e lo conferma anche il tecnico di Giulianova: “Poco ficcanti in attacco? Sono d’accordo. Se la squadra riesce a sviluppare gioco in una zona alta del campo significa che bisogna attaccare meglio la porta. È lì che bisogna insistere, ci lavoriamo sopra tutti i giorni”.
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