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“Il Var è ormai indispensabile in tutto il mondo, ma mi chiedo: è una tecnologia adeguata a scoprire quello che l’arbitro non è riuscito a vedere? Altrimenti abbiamo una cosa inutile. Bisogna verificare se le situazioni di ogni campo dove è installato il Var è in grado di risolvere i problemi”. Questa la tesi di Paolo Casarin, ex arbitro internazionale, a ‘Radio Anch’io Sport’ su Rai Radio 1, sull’episodio Pulisic in Genoa-Milan. “Pulisic era circondato da difensori del Genoa, quando ha segnato, nessuno ha accennato a una protesta. L’arbitro ha fatto una cosa umana, neanche i difensori del Genoa avevano identificato qualcosa di irregolare. Il Var doveva sciogliere il dubbio e invece ha alzato le mani”, ha aggiunto Casarin.
Casarin si è anche soffermato sulla mancata stretta di mano tra l’arbitro Luca Sacchi e l’assistente Francesca Di Monte in Lecce-Sassuolo: “Non è stato bello da vedere. Nel tunnel, è inutile che gli arbitri facciano tanti saluti come tornassero dall’America. Ieri il presidente Aia ha chiarito che ci sono almeno duemila ragazze che arbitrano. È stato un movimento maldestro, ma mi ha dato fastidio, è stata una scena sgradevole. Probabilmente Sacchi, preso dal momento, si è dimenticato di dare la mano alla persona a cui la doveva dare per prima”.
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