Il Genoa vede lo spettro della crisi. Non era certo la partita contro l’Atalanta – che si è imposta in casa per 5-1 – la partita per sperare di muovere la classifica, ma di fatto la squadra rossoblù non fa punti dal 15 settembre, quando un gol di De Winter nel recupero regalò il pareggio casalingo contro la Roma. Nel complesso cinque punti in classifica, frutto di una vittoria e di due pareggi, in sette giornate e nel mezzo anche l’eliminazione nel derby di Coppa Italia contro una Sampdoria in difficoltà. Troppo poco. Tanti, troppi, invece, i gol subiti: 15, nessuno ha fatto peggio. Peraltro sembrano esserci problemi nella tenuta della partita. Il Genoa ha subìto solamente tre gol nel primo tempo, il resto nella ripresa. Le difficoltà maggiori però sembrano essere legate alla costruzione e alla creazione di occasioni: cinque i gol segnati, terzo peggior attacco del campionato. I numeri sono preoccupanti e Alberto Gilardino già da qualche settimana ripete che “l’unico obiettivo è la salvezza”. Tradotto: la stagione tranquilla vissuta nel 2023/2024 è ormai un lontano ricordo. Il Genoa deve adeguarsi ad una nuova realtà, frutto anche di imprevisti (l’infortunio di Malinovskyi) e di un momento non brillante degli uomini d’attacco che avrebbero dovuto sostituire Retegui (oggi autore di una tripletta da ex). Pinamonti, Ekhator e Vitinha sono fermi a due gol in tre. Gilardino non è però in discussione. O almeno non lo è al momento. L’ottima stagione disputata nel 2023/2024 garantisce al campione del mondo 2006 una grande dose di credito. E il momento societario, con l’ad Blazquez che ha ammesso l’esistenza di “almeno tre-quattro gruppi che hanno dimostrato interesse, vedendo il Genoa, come una buona possibilità d’investimento”, potrebbe escludere cambi bruschi di guida tecnica. Il Genoa però deve cambiare subito rotta. La sosta e il match contro il Bologna potrebbero essere i momenti chiave della stagione.