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Arrigo Sacchi ha parlato del terzo scudetto del Napoli nel corso di un’intervista rilasciata presso ‘La Gazzetta dello Sport’, soffermandosi sulla caratteristica che lo rende differente dai due precedenti, quelli del 1987 e del 1990: “Prima il Napoli ha vinto aggrappandosi a un singolo, a un individuo che era anche il più forte del mondo: Maradona, di quella squadra, era il faro – ha spiegato Sacchi –. Se non c’era lui, non c’era luce. Adesso, invece, si è affidato al gioco, al gruppo, alla somma dei fattori. Per me si tratta di un notevole salto di qualità , di un’evoluzione. Spalletti? È stato un maestro. Ha scelto un gioco, ha dato uno stile e ha saputo convincere i ragazzi a seguirlo. Ha sempre creduto nelle proprie idee e non ha mai cercato un compromesso tra la strategia e la tattica. Il Napoli, salvo rarissime eccezioni, ha giocato bene, ha dato spettacolo, e ha vinto. E così ha dimostrato una lezione che vado ripetendo, inascoltato, da un po’ di tempo: se fai il tuo gioco senza aspettare l’avversario, e se lo fai bene, hai più possibilità di ottenere il successo”.
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