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“Il Milan aveva due figure, il presidente e il sottoscritto. Io ho offerto a Paolo tutte le posizioni che non fossero la mia. Gli ho detto ‘Il mio posto non riesco a dartelo, prova con Berlusconi’. A Paolo altri ruoli non andavano bene, come la responsabilità con budget illimitato per il settore giovanile, mi ha sempre detto di no. Probabilmente certe cose non dovevano succedere, forse è meglio così, è arrivato al momento giusto”. Così Adriano Galliani, ex ad del Milan, durante il suo intervento al Festival dello Sport di Trento racconta del mancato ritorno di Maldini da dirigente durante l’era Berlusconi. “Paolo sta dimostrando di essere grandissimo dirigente come è stato un grandissimo giocatore – ha aggiunto Galliani – Provo un affetto sincero, ci abbracciamo a ogni partita. Lui il condor del futuro? Io non voglio più fare il condor, gli lascerei volentieri questo ruolo”.
Una battuta anche sul Monza, club nel quale è amministratore delegato: “La mia storia come dirigente del Monza inizia nel 1975, ed è storia d’amore infinita. L’ultimo atto di amore l’ho fatto qualche giorno fa: in questo momento sono senatore, ma ho deciso di non ripresentarmi alle elezioni per tornare a occuparmi del Monza a tempo pieno. Sono nato a Monza, vivo a Monza e seguo il Monza da quando avevo 5 anni”.
Infine una battuta sulla Juventus e su Allegri: “Se la Juve in questo momento non va benissimo non è solo colpa di Allegri. Lo sport è ciclico. E’ successo al Milan, all’Inter. E’ la ruota che gira”, ha concluso.
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