Serie A

Galliani: “Nel 2022 potevo tornare al Milan come ad: Berlusconi voleva ricomprare 25% quote”

Adriano Galliani Monza
Adriano Galliani - Foto LiveMedia/Luigi Canu

Il giocatore più intelligente? Billy Costacurta, perché loro comunque negoziavano, Costacurta mi adulava, entrava in sede, firmava in bianco e mi diceva: so che lei capisce di calcio, sa come gioco io, io so quanto guadagnano Baresi e Maldini, faccia lei. E usciva. E dopo il contratto si mandava in Lega e tornava al calciatore e Costacurta sapeva la cifra che gli era stata messa quando gli ritornava il contratto già firmato”. Queste le parole di Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza, sulla sua esperienza al Milan, durante il Festival della Serie A a Parma. “C’era un senso di appartenenza che era meraviglioso, io penso che tante vittorie del Milan siano arrivate da questo senso di appartenenza. Tutto ciò di quello di cui stiamo parlando non sarebbe avvenuto senza Silvio Berlusconi. Il Milan ha avuto tre periodi memorabili, uno con Sacchi, uno con Capello e uno con Ancelotti. Sono tutti capitati sotto la gestione di Berlusconi. Sono molto felice che questa sera qui con me ci siano Filippo Galli e Demetrio Albertini. Nella famosa partita del secolo, Milan 4-Barcellona 0, Berlusconi diventa presidente del Consiglio e quella sera, tra gli 11 titolari del Milan, c’erano questi due signori (Galli e Albertini, ndr)”, aggiunge Galliani.

Poi la clamorosa rivelazione: “Nel 2022, dopo la festa scudetto del Milan, Berlusconi chiese a Scaroni di poter acquistare il 25% del club da Singer, a patto che lui tornasse presidente e io amministratore delegato. Rischiai di diventare nuovamente amministratore delegato del Milan. Questo quando Berlusconi, alla festa scudetto, chiese a Paolo Scaroni di poter acquistare il 25% del Milan. Questo poi non si concretizzò, ma la cosa bella è che una settimana dopo questa storia il Monza riuscì ad approdare in Serie A dopo centodieci anni di storia e quando Berlusconi prese il Monza, nonostante un anno di Serie D, disse subito che saremmo riusciti a portarlo in Serie A”.

Quindi un altro retroscena sul Milan: “Nel 1993 la società era fortemente indebitata, per cui le spese erano limitate. Per l’infortunio di Boban vidi in buco a centrocampo e, nonostante la situazione economica, decisi di portare a Milano Marcel Desailly, giocatore che ci fece subire poco e vincere tanto, solo per questo ricevetti l’amnistia del presidente Berlusconi e di tutta la dirigenza”.

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