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Il nome di Adriano Galliani nel mondo dello sport fa la sua comparsa sulle colonne del Corriere della Sera, il 14 febbraio del 1981, a proposito della necessità di un rimpasto dirigenziale del club brianzolo. Tra i nomi per la leadership futura figura anche quello “del giovane Galliani” un “delfino” dell’ex presidente Cappelletti, che “finirebbe col perpetuare la saga dei geometri”. Nello stesso anno il Monza sfida il Milan in Serie B e perde in entrambe le occasioni. Galliani ricopre la carica di vicepresidente del Monza fino al 1986. Poi c’è il 24 marzo. Il Milan entra nell’universo Fininvest, Adriano Galliani prende la carica di amministratore delegato e il resto è storia. Ora un nuovo capitolo. Silvio Berlusconi e Adriano Galliani sfidano il Milan in gare ufficiali per la prima volta. E per la prima volta Milan e Monza si sfidano in Serie A: quella brianzola sarà l’11esima squadra lombarda ad affrontare i rossoneri nel massimo campionato e solo contro l’Inter nel 1929 il Milan ha perso il primo confronto contro una corregionale. Piccoli numeri per rendere ancor più affascinante una sfida che per chiari motivi non può essere come le altre.
Trent’anni di soldi e di coppe. Poi la cessione, l’assestamento e la stabilità sull’asse Maldini-Pioli. Senza Calabria, gli unici giocatori a disposizione di Pioli che hanno ‘radici’ con il Milan che fu di Berlusconi sono Gabbia e Pobega. Sul fronte opposto, occhi puntati su Petagna e Pessina. Berlusconi, alle prese con la formazione della squadra di governo, difficilmente sarà in tribuna. Galliani invece non mancherà: “Sarà difficile andare nello spogliatoio giusto..”, ammette. Il suo Monza ha conquistato 10 punti in queste prime 10 giornate. Negli ultimi venti campionati, solo quattro neopromosse sono poi retrocesse dopo aver raggiunto la doppia cifra a questo punto del torneo. Di fronte c’è un Milan che un piccolo capitolo di storia l’ha già scritto. Come si evince dalle curiosità pubblicate dalla Lega Serie A, in un’annata successiva alla vittoria del titolo nazionale, il Milan non vinceva almeno 7 partite delle prime 10 dalla stagione 1992-93. E alla fine di quell’anno il Milan difese lo Scudetto con un tridente da sogno in panchina e in tribuna: Capello, Berlusconi e Galliani. Corsi e ricorsi storici di un Milan sempre più simile al glorioso passato nel giorno di un derby nostalgico da cuori forti.
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