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L’amministratore delegato del Monza, Adriano Galliani, nel corso di un’intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’, ha parlato della situazione legata al nuovo stadio di Milano: “Il nuovo stadio è assolutamente vitale. Amo San Siro che raggiungevo negli anni 60 in Cinquecento ma reputo la sua ristrutturazione impossibile per due ordini di motivi. Il primo è sul piano sportivo-organizzativo: con due squadre, che lì giocano il campionato e anche le gare di coppa, dove traslocherebbero Milan e Inter mentre si svolgono i lavori? È uno stadio iconico, ma pur sempre vicino a compiere cento anni. Mi spiego: fu progettato nel 1925 e all’epoca era solo la casa del Milan. Fu inaugurato nell’anno successivo e dal 1935 fu comprato dal Comune, prima di diventare nel 1947 anche la sede per le sfide casalinghe dell’Inter”.
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“Nel 1955 fu costruito il secondo anello con l’obiettivo anche di proteggere dalla pioggia le file nobili della tribuna centrale. Il risultato sa qual è? Nella parte alta del primo anello, compresi gli sky box, la visuale del campo è ottima, ma da quella posizione non si riesce a scorgere lo spettacolo degli altri settori. Nessuno stadio moderno in Europa ha questa configurazione. Nutro grande affetto per San Siro, poi arricchito per Italia ‘90 del terzo anello, ma ha difetti strutturali che non si possono correggere”, ha concluso Galliani.
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