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“Qual è stato il momento più difficile? Ce ne sono stati diversi, ma quello più significativo è stato il giorno in cui è arrivata la comunicazione dello stop al campionato francese”. Lo ha dichiarato il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, ai microfoni di ‘Tutti Convocati’ su Radio 24. “Quando all’interno del panorama internazionale – ha proseguito il numero uno del calcio italiano – una delle ‘big five’ viene meno e gli altri stanno ancora decidendo, è evidente che c’è un problema, ma abbiamo mantenuto la barra dritta e il risultato è stato importante per tutti”.
Le richieste dell’Associazione italiana calciatori “alcune sono legittime, altre un po’ meno. I calciatori sono una componente fondamentale del mondo del calcio, ma sanno benissimo che dall’emergenza si esce solamente se siamo tutti insieme che non significa portare a casa il miglior risultato, ma significa avere responsabilità e maturità di fare qualche piccola rinuncia”, ha proseguito Gravina.
Infine capitolo dedicato agli stadi aperti a luglio. Un’idea che Gravina non smentisce affatto: “E’ un auspicio, me lo auguro di cuore – ha dichiarato -. E’ impensabile che in uno stadio di 40-60-80 mila spettatori non ci possa essere spazio per una percentuale minima di spettatori. Oggi è prematuro, ma mi auguro che possa arrivare un segnale di speranza con la ripartenza del campionato per ricompensare di sacrifici e sofferenze gli appassionati del calcio italiano”.
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