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Traccia la posizione di tutti i calciatori in campo con una frequenza di 36 frame al secondo, tenendo conto nello stesso lasso anche della posizione del pallone, riducendo margine di errore e tempistiche di controllo. L’introduzione del fuorigioco semiautomatico è una delle più grandi conquiste recenti del calcio mondiale, ma ancora non riesce a mettere tutti d’accordo. “Ritorno al concetto di luce? Per me è giusto, non si può annullare un gol per un capello. Dovremo rasarli tutti!”, scherza Massimiliano Allegri dopo Juventus-Fiorentina, una partita che ha visto due gol annullati: il primo a Vlahovic, il secondo a Ranieri (che non tocca palla, caso di fuorigioco ‘geografico’), entrambi per questione di centimetri. Anche Massimo Mauro si è scagliato sull’utilizzo del SAOT, che a detta dell’ex Juventus ucciderebbe “la passione”. Ecco che l’unica regola indiscutibile diventa così un tema su cui discutere. Lo scorso 3 aprile 2022 ha preso il via una nuova sperimentazione sulla regola del fuorigioco, dopo un impulso della FIFA e del suo Chief of Global Football Development Arsene Wenger proprio relativo alla ‘Luce’. La sperimentazione è stata già attuata nella scorsa stagione e riprenderà quest’anno sempre nel Campionato Under 18 2021-2022, cioè in una categoria dove la tecnologia arbitrale è un miraggio e continuerà ad esserlo per anni.
Più gol e gioco più divertente? No, semplicemente una rimodulazione inutile di una soluzione che ha già cancellato polemiche e veleni. Non sono mancati errori macroscopici, come quello in Spezia-Lazio o in Juventus-Salernitana, ma riguardano un cattivo utilizzo della tecnologia e non la tecnologia in sé. La stagione in corso, tolto il già citato caso Candreva, è sostanzialmente povera di proteste e polemiche nei big match. La storia del calcio del resto è ricca di errori dei guardialinee – gli arbitri più esposti ad errori -, ma da qualche anno il loro lavoro è scevro di pressioni, limitato all’ordinaria amministrazione e più qualitativo. Bisognerebbe guardare al passato per mettere d’accordo tutti. Il SAOT avrebbe probabilmente convalidato (condizionale d’obbligo) il golden gol di Damiano Tommasi nei supplementari di Corea del Sud-Italia. E nessuno avrebbe sentito parlare di Byron Moreno. Al massimo, qualche dibattito su centimetri e luce. Molto meglio.
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