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“Sinisa è sempre rimasto lo stesso, un uomo ruvido, schietto, audace, generoso, allo stesso dolce e tenero. Le sue parole erano i fatti, che spesso lo hanno portato a essere duro, come in campo, ma senza falsità. Ha affrontato la malattia con coraggio e credo che ha dato coraggio, condividendo le sue fragilità, quel passaggio da invulnerabile a vulnerabile. Lo ha fatto mostrando la fragilità dolce di un guerriero, che è tale perché sa rialzarsi o ci prova. La fragilità è una porta non un muro”. Così il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente Cei, nel corso dell’omelia, durante i funerali di Sinisa Mihajlovic, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri in piazza della Repubblica a Roma. “Ci stringiamo tutti alla sua famiglia, ci stringiamo tra noi anche un po’ fisicamente come stiamo facendo, e che ci fa bene”, ha detto ancora il Cardinale Zuppi. “Sinisa voleva diventare vecchio con tanti nipoti, è stato uno capace di dare un’occasione a chi non l’aveva mai avuta, e vorrei che oggi sentiate l’affetto della madre che è la Chiesa. Proprio perché è una madre non si arrenderà mai al dolore dei suoi figli. È un saluto doloroso che ci lascia increduli”, ha concluso Zuppi.
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