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Ottava sconfitta consecutiva in trasferta, sesta sconfitta nelle ultime sette, quinta consecutiva. Sono solo alcuni dei numeri che testimoniano la crisi del Frosinone, per mesi grande sorpresa della Serie A, con un gioco spumeggiante, i giovani e la personalità rara per una neopromossa, ma adesso in grave difficoltà e in caduta libera. Tanto che adesso, dopo una classifica a lungo positiva e tranquilla, con persino domande sulla zona Europa, adesso dice 19 punti, e lo dice da un pezzo, ma soprattutto appena due punti di vantaggio sul Verona diciottesimo, dunque sulla zona retrocessione. Questa squadra è finita sotto di almeno tre gol in tre di queste partite più pochi giorni fa in Coppa Italia, e dopo il 4-0 di giovedì contro la Juventus questa volta con l’Atalanta è addirittura 5-0.
Sono diciotto i gol subiti nelle ultime sette partite, dove è arrivato appena un clean sheet contro il Torino, in quello 0-0 che è anche l’unico punto raccolto a fronte di sconfitte contro Milan (3-1), Lazio (3-1), Juventus (1-2), Lecce (2-1), Monza (2-3) e Atalanta (5-0). Ora ecco le sfide salvezza con Cagliari e Verona, che saranno probabilmente decisive: facendo almeno quattro punti si torna a respirare, in caso di risultati negativi il rischio è quello di piombare nell’incubo, ed Eusebio Di Francesco, elogiato giustamente fin qui, sa cosa vuol dire. Le prossime rivali sono peraltro le ultime due squadre allenate dal mister abruzzese, e non era andata benissimo. Al Frosinone, fin qui, il lavoro è positivo, ma può essere compromesso da qui a maggio: l’esperienza del mister e il mercato potranno aiutare.
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