[the_ad id=”10725″]
Stefano Pioli ha parlato in un’intervista al Corriere Fiorentino ed è tornato a raccontare della mattina di quella tragica domenica del 4 marzo scorso in cui è venuto a mancare Davide Astori, capitano della Fiorentina.
“Pengue e Marangon mi hanno detto di scendere subito, Sportiello era già davanti alla stanza. Ancora non avevo compreso fino in fondo la tragedia, poi aprendo la porta l’ho visto fermo nel suo letto, sembrava dormisse. Il momento più difficile è stato il giro di tutte le camere per comunicare cos’era successo al resto della squadra” queste le parole del tecnico su quegli attimi in cui le emozioni erano tante e indescrivibili per chi ha vissuto così da vicino una tragedia così profonda.
Le difficoltà sono state diverse per un gruppo che oltre ad un leader ha perso un amico e una figura a cui fare riferimento in diversi ambiti: “Inizialmente ho temuto per i miei giocatori, alla ripresa degli allenamenti è stata dura. Ho iniziato a parlare, poi ho chiesto a chi se la sentisse di dire qualcosa. Tutti quelli che l’hanno fatto mi hanno detto ‘vogliamo portare avanti i valori trasmessi da Davide, vogliamo farlo per lui‘. In quel momento ho capito che avremmo avuto la forza per ricominciare, che è scattato qualcosa”.
Emozioni contrastanti nonostante le settimane passate per Pioli che, ammette: “Io faccio ancora fatica senza di lui, c’era simbiosi, mi manca non sentire la sua voce”. La Fiorentina e il suo tecnico però vogliono che questo sia un nuovo inizio: “La vedo come un’occasione per società, città e tutti noi. Solo la compattezza e la passione potranno farci ottenere risultati importanti”.