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Arriva la denuncia da parte di Ussi, Assostampa Toscana e Ordine dei giornalisti per quanto successo quest’oggi al Viola Park, il nuovo centro sportivo della Fiorentina, dove secondo quanto ricostruiscono i tre organismi un giornalista sgradito al club viola è stato cacciato nonostante avesse persino pagato il biglietto. Per Ussi, Assostampa e Odg è stato violato anche l’articolo 21 della Costituzione.
Questa la nota: “Il giornalista Francesco Matteini è stato cacciato dal Viola Park Rocco Commisso, oggi, mentre stava per assistere alla prima partita ufficiale nel nuovo impianto, fra la Primavera della Fiorentina e del Milan. Il direttore generale della società , Joe Barone in persona, ha chiesto ad una addetta di accompagnarlo alla porta, nonostante Matteini avesse il diritto di restare visto che aveva pagato regolarmente un biglietto online. Sconcertati dal comportamento della Fiorentina, rilevano che è stato violato il diritto di cronaca, garantito dall’articolo 21 della Costituzione, oltre a quello di un cittadino che aveva comprato un biglietto per assistere ad uno spettacolo in un luogo privato però aperto al pubblico. Ma è ancora più preoccupante la motivazione dell’espulsione: ‘Lei è un giornalista sgradito’. Significa che, d’ora in avanti, in qualsiasi manifestazione aperta al pubblico (politica, sportiva, eccetera) i giornalisti potranno essere allontanati secondo il libero arbitrio di chi la organizza. Inaccettabile e insopportabile. Appello al Coni, alla Federcalcio, alla Lega di serie A, perché intervengano con gli strumenti di cui dispongono per difendere la libertà di stampa nel nostro Paese ed evitare che episodi discriminatori, come la cacciata di un giornalista “sgradito”, non debbano più ripetersi”.
Questo il racconto dello stesso Matteini: “Sono arrivato davanti al Viola Park. All’ingresso c’erano il dg Joe Barone con il comandante della polizia municipale di Bagno a Ripoli. Ho salutato entrambi, ma Barone non ha risposto. Poi, prima del controllo biglietti, sono stato affrontato dallo stesso Barone che, ad alta voce, ha ripetuto più volte: “Lei non è gradito e non può entrare. Questo è un posto privato ed entra solo chi vogliamo noi. Lo scriva: Barone non mi ha fatto entrare””. “Ho chiesto perché. Risposta, ripetuta più volte: “Perché lei è un giornalista non gradito”. Poi se n’è andato. Un attimo dopo è arrivato il responsabile della comunicazione, il quale ha ribadito: “Non puoi entrare, non ti abbiamo rilasciato l’accredito”. Ho risposto che avevo un regolare biglietto. “Chi te l’ha dato?”, mi ha chiesto. “L’ho comprato online come previsto” ed ho mostrato il biglietto col mio nome. Allora è tornato alla carica Barone che, di nuovo, mi ha detto di andarmene perché non ero gradito, quasi urlando. Alla mia risposta che avevo pagato il biglietto, ha estratto una mazzetta di banconote e mi ha infilato in tasca 50 euro”.
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