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Rimase nella storia come lo “Scudetto perso in albergo” dalla celebre frase di Sarri. Nel finale di stagione 2017-18 Fiorentina-Napoli sancì la caduta della spettacolare squadra partenopea, Juventus-Inter invece a quattro giornate dalla fine rappresentò lo scatto bianconero verso il settimo Scudetto consecutivo. Tre anni dopo le due partite tornano a giocarsi nello stesso turno di campionato, stavolta il penultimo. Stessa cornice, ma quadro diverso. L’Inter è campione d’Italia, Juventus e Napoli sono in lotta per un posto in Champions League e persino la Fiorentina ha una classifica diversa: dai 57 punti del 2018, alla salvezza conquistata solo pochi giorni fa. Tre anni per cambiare volto e strategie. La Juventus ha subito gol in tutte le ultime 13 partite giocate in tutte le competizioni: potrebbe arrivare a 14 gare consecutive con almeno un gol incassato per gara come non accadeva dal 1955. Ma non solo: in caso di sconfitta, potrebbe tornare a perdere due gare consecutive in Serie A per la prima volta da marzo 2011. E mentre il dibattito sulla possibile passerella per i campioni d’Italia fa discutere tra i tifosi bianconeri, sale la pressione per una Juventus che vede per la prima volta da dieci anni la penultima giornata come un dentro o fuori per salvare il salvabile.
Ci si affiderà a Cristiano Ronaldo, uno che è legato all’Inter dal giorno del suo esordio in Champions League nel 2002 con la maglia dello Sporting Lisbona. Proprio oggi, un ritorno nel club di origine per CR7 è stato escluso. Ma una permanenza senza Champions, appare complicata. Se Cristiano Ronaldo ha segnato già quattro gol in dieci partite all’Inter, dall’altra parte della barricata Romelu Lukaku va a caccia del primo sigillo in un derby d’Italia in campionato. Spettatrice interessata il Napoli che dopo il 6-0 dell’andata dovrà aspettarsi una Fiorentina agguerrita e tutt’altro che rilassata nonostante la salvezza guadagnata da poco. Anche perché la Fiorentina va in gol da sette partite interne consecutive di Serie A e ha dimostrato di essere in salute. Occhi puntati su Osimhen, ma anche su Lorenzo Insigne che vede nei viola la sua vittima preferita con otto gol. Insomma, tanti saluti a Icardi, Higuain, Simeone e Sarri, vecchi protagonisti di quel pazzo e polemico turno di campionato. Attori diversi e diverse ambizioni. Quel che non cambia è la tensione. E forse le sorprese.
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