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“Mi dispiace per gli incidenti avvenuti perché sono molto affezionato a Firenze“. Parola del tecnico della Fiorentina Beppe Iachini, a proposito degli scontri di ieri sera in centro fra manifestanti e forze dell’ordine dopo le proteste contro l’ultimo Dpcm. “Nel calcio e fuori dal calcio la vita delle persone è piena di tensione e di paura – ha aggiunto – L’ipotesi di ritrovarsi nuovamente tutti chiusi in una casa, senza possibilità di lavorare, senza poter dare da mangiare ai propri figli, senza poter sapere quale potrà essere il futuro di tanta gente fa capire quanta tensione, difficoltà ed amarezza possano provare queste persone che davanti non vedono una luce ma buio. Questo è un problema sociale che riguarda tutti e tocca alle nostre forze politiche trovare una risposta”.
“Questo coronavirus ha ribaltato tutto. Il nostro lavoro ad esempio, perché non si può lavorare come prima, c’è gente che non può lavorare sul campo, si ferma un giocatore per il coronavirus e si ferma tutta la squadra, non ci si può allenare di gruppo ma singolarmente. Non è calcio e non è vita fuori. Le stesse tensioni che ci sono qui, le stesse insicurezze, ci sono fuori – ha aggiunto il tecnico viola – Questo momento del nostro Paese è veramente difficile, dobbiamo essere ancora più uniti, più compatti, e ancora più comprensivi davanti a tutto quello che ci sta accadendo, per cercare di superarlo tutti insieme. Nel frattempo chi ha il potere di decidere sulle persone, sulle famiglie e sul lavoro, deve farlo. E’ arrivato il momento di dare una mano concreta a tutte le persone che ne hanno bisogno“.
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