Il tecnico della Fiorentina, Vincenzo Italiano, ha parlato in conferenza stampa in vista del match di domani contro il Genoa. Ecco le sue parole: “Vittoria di Napoli? Ci portiamo via tutte cose belle, una reazione vera soprattutto: in 10 uomini abbiamo tenuto bene il campo. Potevamo evitare i 30 minuti dei supplementari ma anche allora abbiamo mostrato maturità. Mi premeva più di ogni altra cosa ritrovare la Fiorentina che eravamo abituati a vedere: ritrovare lo spirito e l’atteggiamento. Domani rientrano Sottil e Benassi, ma vediamo le convocazioni. Il valore dei giocatori che allenai e che frequenti nel quotidiano ti dà l’opportunità di crescere. Questo è un aspetto importante. A tutto ciò si aggiunge il rapporto con la società e l’ambiente. Un tecnico inizia a ragionare in modo diverso. Per il futuro c’è tanto da imparare, specie per gli errori che si commettono: ogni giorno cerco di essere più bravo del giorno prima”.
Italiano ha poi parlato dei singoli: “Ikoné e Piatek? Sono felici di far parte della Fiorentina: lo vedo dall’impatto che hanno avuto con i compagni e questo mi conforta. Entrambi a Napoli sono entrati bene. Piatek in area è forte e scaltro, abbiamo aggiunto qualità negli ultimi metri. Speriamo possa continuare così e che le sue qualità possano essere esaltate. Ikonè? È un ragazzo che fa tante domande, ha la fretta di mettersi al pari degli altri: arriva a riempire un reparto in cui i suoi compagni hanno fatto un girone d’andata ottimo. I suoi compagni sono molto avanti a livello di conoscenze e intesa. È intelligente, a breve sarà a regime al pari dei compagni. Dragowski? Gli avversari creano sempre qualcosa e noi subiamo sempre gol alle prime occasioni. A Napoli potevamo fare di più ma è dura avere 90 minuti a livelli alti. Noi cerchiamo di limare i dettagli tutte le settimane. Chi giocherà domani? Ho detto prima di Napoli che avrebbe giocato Drago e non ha portato bene… Quindi per domani vediamo”.
E ancora: “Sconfitta col Torino? Nell’arco di un campionato può capitare di non essere perfetti in una partita: questo succede quando non hai voglia di incidere o di andare più forte. Noi siamo arrivati troppo sicuri di noi, l’avversario si è presentato più concentrato. Quello di Torino è un ko che fa capire come non si debba mai abbassare la guardia. Il Genoa è in difficoltà ma ha giocatori di categoria, che possono risolvere in ogni momento una gara. Domani per noi ci sarà da affrontare una partita con la stessa testa di sempre, per ottenere il massimo. Dobbiamo subito ripartire, visto che giochiamo in casa e non vinciamo qua da tempo. Labbadia al Genoa? Posso dire poco di lui, so che è stato un grande centravanti. Abbiamo avuto qualche informazione da Piatek, ma oltre a questo non posso dire”.
Conclusione su Vlahovic: “Potremo parlare di certe cose solo a fatto compiuto… Si parla da mesi della situazione di Vlahovic: lui fa il professionista, va in campo e fa gol. La situazione è sempre la stessa, fin quando è sempre uguale rispetto alle altre conferenze io rispondo sempre allo stesso modo. Vlahovic è un giocatore della Fiorentina, finché è qui farà quello che deve fare. Parleremo di altri scenari se ce ne sarà bisogno. Inizierà a darmi fastidio quando Vlahovic inizierà a entrare in campo non facendo il proprio dovere: per me non è cambiato nulla. Ogni squadra che ha in rosa un attaccante come lui, sa qual è il suo valore e la qualità che mette in campo. Tutti gli allenatori che hanno goleador sperano sempre di averli a disposizione. Parole di Mourinho e Juric? Non me la sento di rispondere, nel momento in cui arrivano giocatori di qualità si innalza il livello e la competizione: ogni allenatore vuole avere questo, con giocatori forti in tutti i reparti. Più bravi ne ho a disposizione e più mi sento con le spalle coperte”.