Per quanto riguarda la ristrutturazione del Franchi, Commisso ha spiegato di non voler “ripetere quello che è successo con la Mercafir. La situazione qui rimane quella che avevo detto a giugno: se le cose non si posso fare dentro i limiti della legge italiana non si farà niente. I tre punti base per fare lo stadio rimangono: il controllo dell’operazione, tempi ‘fast, fast, fast’ e costi ragionevoli. Dobbiamo andare al Ministero a Roma, si dovrà fare un progetto preliminare: io credo che la nuova legge sugli stadi sia stata cambiata per fare qualcosa“.
Il presidente della Fiorentina ha poi sottolineato come “al Franchi ci sono problemi di tipo sismico, di rispetto degli standard Uefa, dei sanitari. Se non mi fanno fare le cose e dovesse succedere qualcosa in quello stadio la responsabilità se la prenderà chi mi dirà di no“. Da Palazzo Vecchio fanno sapere che l’incontro è andato bene e si attende il piano di fattibilità della Fiorentina che Comune e società viola porteranno insieme al Ministero. Presenti all’incontro, tra gli altri, anche il direttore generale Joe Barone, gli assessori allo sport e all’urbanistica Cosimo Guccione e Cecilia Del Re.