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La Fiorentina di Cesare Prandelli ha compiuto un’autentica impresa ai danni della Juventus, nel corso dell’ultima partita valida per la Serie A 2020/2021. I Viola dovranno dimostrare di poter offrire continuità allo 0-3 dell’Allianz Stadium, a partire dal confronto casalingo con il Bologna di Sinisa Mihajlovic. Di seguito le fasi salienti della conferenza stampa dell’allenatore del club toscano, alla vigilia del quindicesimo turno della massima serie nostrana.
JUVENTUS, RIPARTENZA – “Sono d’accordo con quello che ha detto Biraghi, d’ora in poi saremo giudicati in base alla gara di Torino. Troveremo diverse difficoltà col Bologna rispetto alla Juve: il Bologna verticalizza molto, ha idee e corre tanto. Sarà un match molto complicato. Juventus? Quando ottieni un risultato così inaspettato, l’autostima aumenta e la consapevolezza del lavoro è ripagata: non dobbiamo aver paura. La svolta arriverà quando avremo continuità di risultati e vittoria, ma da Torino siamo tornati con consapevolezza e fiducia. Penso che la paura sia soltanto un lontano ricordo“.
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POST-VACANZE – “La ripresa dei lavori è stata ottima, mentalmente siamo già pronti per affrontare il Bologna. Ci siamo allenati bene e mi auguro di vedere anche in partita la squadra che ho visto in allenamento in questi giorni. Borja Valero? Al momento abbiamo trovato un’identità tattica precisa in cui può essere utile nella posizione vista a Torino. In cabina di regia ci permette di alzare gli interni di centrocampo e andremo avanti così. Borja Valero è un professore“.
MERCATO – “Siamo perfettamente in sintonia con la società. Prima dobbiamo cercare di sfoltire la rosa, poi per gli acquisti abbiamo delle idee. Sappiamo che a gennaio è difficile migliorare le squadre, ma le idee ci sono. In questo momento però pensiamo al Bologna, voglio che i miei siano pronti ad affrontare un avversario molto temibile“.
CALLEJON E KOUAME’ – “Callejon? Negli ultimi anni ha dimostrato tecnica, qualità e tempi di gioco, è un maestro nelle situazioni di smarcamento. In questo momento è un po’ penalizzato perché giochiamo con questo sistema di gioco. È un problema per me molto profondo, anche umano, perché José è talmente serio che per me diventa difficile anche metterlo in panchina, Kouamé? Deve trovare i tempi di smarcamento e la profondità. Deve soltanto lavorare e non pensare a nulla. Ha la considerazione da parte nostra e della società, non è un problema“.
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