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La Fiorentina affronterà l’Atalanta in occasione della ventitreesima giornata della Serie A 2019/2020 ed il tecnico dei toscani Giuseppe Iachini ha rilasciato interessanti dichiarazioni in merito, durante la consueta conferenza stampa della vigilia. L’allenatore italiano ha esternato considerazioni concernenti più ambiti, sia riguardo la sua compagine, sia quella ospite.
Iachini ha esordito commentando il ritorno di Gian Piero Gasperini al Franchi dopo le polemiche in Coppa Italia, derivate da presunti insulti dei tifosi toscani: “Domani dobbiamo pensare al campo e sono convinto che anche i tifosi penseranno a quello. Gli sfottò sono sempre esistiti e sempre ci saranno. I tifosi fiorentini sono simpatici, non si dovrà andare oltre, gli insulti lasciano l’amaro in bocca. Ci sono state polemiche precedenti ma adesso sarebbe bello chiudere il discorso smorzando i toni“.
Successivamente il tecnico viola ha detto la sua riguardo il gioco brillante espresso dai nerazzurri: “L’Atalanta è una squadra che affronti male, si conoscono da anni e sono forti sia fisicamente che tecnicamente. Hanno tanta qualità e attaccano sugli esterni. Giocano a memoria, non hanno ampi margini di crescita. Servirà una grande partita nelle due fasi e nell’intensità. Dobbiamo reggere il loro passo. Non dobbiamo avere un atteggiamento passivo“.
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Iachini ha inoltre parlato delle varie scelte che il centrocampo della Fiorentina offre, in generale di grande qualità: “Mi piacciono centrocampisti propositivi, che abbiano qualità e che provino a entrare dentro per andare al tiro. In questo devono migliorare anche gli attaccanti. Badelj e Pulgar obbligano la stessa posizione, hanno caratteristiche simili e non li possiamo modificare. Mi piace avere almeno una mezzala propositiva, Ghezzal e Castrovilli sanno offendere e possono creare superiorità numerica. In questo senso agiscono quasi da trequartisti. Ghezzal è molto più offensivo rispetto agli altri, a Torino ha fatto una buona gara ma si può fare ancora meglio. Stiamo lavorando per poter giocare con due punte e mezzo o tre. Anche gli esterni devono arrivare al tiro. Lirola ha segnato contro l’Atalanta, dovrà farlo anche Dalbert. Gli attaccanti non sono fondamentali nel calcio moderno, guardiamo il Verona: gioca con tutti centrocampisti e ha tre centravanti in panchina. Per questo dico che non mi preoccupo dei gol degli attaccanti, quelli arriveranno, servono anche quelli degli altri giocatori“.
Sul finire della conferenza stampa, l’allenatore dei toscani ha discusso riguardo le parole del suo presidente Rocco Commisso, polemiche nei confronti degli arbitri italiani: “Ne abbiamo parlato tante volte. A volte anche un cartellino dato o non dato può cambiare una partita, così come qualche fallo a centrocampo. Contro il Genoa ho dovuto cambiare difensore con difensore perché avevo annusato la possibilità che si potesse chiudere la partita in dieci. Anche queste cose cambiano la storia di una partita. Non c’è solo l’episodio eclatante ma anche alcuni che sembrano minori. Dobbiamo ragionare in maniera positiva se vogliamo cambiare il nostro calcio. Abbiamo arbitri bravi e un designatore molto preparato. L’errore ci può stare, con il Var mi aspetto che le cose si vadano a rivedere altrimenti perde la sua efficacia. Va trovata una linea comune: se si utilizza il Var bisogna andare al monitor. Caceres a Milano o Milenkovic col Genoa: quelle azioni andavano riviste. Vogliamo avere quello che ci spetta, il primo anno si faceva. Adesso si è tornati alla discrezionalità e questo non penso vada bene. Qualche arbitro può pensare di non andare a rivedere le azioni ma ci vuole una regola chiara. Se Fonseca ha detto quel che ha detto significa che ha visto qualcosa. Il Var dovrebbe annullare la discrezionalità, visto che a volte gli arbitri non possono vedere alcune cose. Non si deve tornare indietro“.
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