Serie A

Figc, Casini: “Accogliere nostre proposte per un passo in avanti, nessuna aggressione da Serie A””

Lorenzo Casini
Lorenzo Casini - Foto Alessandro Bremec / IPA

“Se si vuole fare un passo avanti ulteriore, è sufficiente guardare e accogliere le proposte della Serie A. A quel punto, il calcio italiano migliorerà”. Lo ha dichiarato il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, presentando la propria proposta nel corso dell’assemblea statutaria straordinaria della Figc. Una proposta che “parte da quella del presidente federale Gravina, a conferma che c’è stato un lavoro importante in questi mesi in cui abbiamo dato sempre conto alla federazione e a tutte le componenti”, ha aggiunto Casini, che ha poi illustrato i tre punti in cui la proposta della Serie A differisce da quella federale. Il primo riguarda “il potere d’intesa che verrebbe riconosciuto alla Serie A. Nella proposta federale si dice che questa va applicata a norme che riguardano ‘esclusivamente’ la Serie A, con il rischia che il Consiglio approvi una riforma che riguardi generalmente le leghe professionistiche. Chiediamo quindi che si parli di ‘norme che riguardano la Serie A'”, spiega Casini.

Il secondo punto “riguarda i pesi, riguardo i quali mi limito a ricordare che più volte negli anni, in ambito di una loro riforma, con la federazione si è sempre parlato di una A al 20% con cinque consiglieri, mentre oggi si parla di 18% e quattro consiglieri, per cui si può capire perché questo non sia sufficiente. Infine – conclude Casini -, l’ultimo punto riguarda la configurazione dell’intesa forte. In caso di assenza di intesa, nel testo precedente si immaginava che si potesse andare alla Giunta del Coni, mentre la formulazione a cui si è giunti costituisce un veto incrociato. Quindi, se c’è l’intesa, bene, ma se non c’è noi non possiamo subire decisioni su cose che la riguardano. Per cui noi proponiamo che, per cose che la riguardano, la Serie A possa comunque andare avanti con la sua posizione. Il motivo per cui siamo qui oggi, non è l’emendamento Mulè, ma parte dagli anni in cui la Serie A ha chiesto un recupero di qualcosa che è stato progressivamente tolto. La A non sta facendo una battaglia di aggressione, ma di difesa. Sono troppi anni che la A è mortificata da decisioni adottate contro la stessa”.

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