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Il Milan batte lo Spezia 2-1 e tira un sospiro di sollievo. Ma evidentemente, questa squadra – tornata campione d’Italia e protagonista in Champions League – uno step mentale lo deve ancora fare. L’ultimo, probabilmente. Ma per Stefano Pioli è necessario, forse urgente. Il Milan vince in Europa, si gode l’euforia ma fatica non appena si riaffaccia in Serie A. Dopo aver battuto la Dinamo Zagabria due volte, il Milan è subito inciampato contro Napoli e Torino. Nella scorsa stagione, dopo la vittoria sull’Atletico Madrid, cadde contro il Sassuolo. Stavolta, fatica, sfiora persino lo psicodramma firmato Daniel Maldini, ma alla fine si affida all’uomo dei gol pesanti, che decide le partite in Champions e ha deciso lo scorso Scudetto. Lo stesso che certamente non ha bisogno degli step mentali, che sa fare gol facili e quelli impossibili. Quello di stasera appartiene alla seconda categoria. Olivier Giroud firma uno dei gol più belli della Serie A e regala tre punti pesanti, che vogliono dire quota 27. Il Napoli è in fuga, ma il Milan è in scia a -6.
Lo Spezia è stato protagonista di una delle due sconfitte interne degli uomini di Pioli nella scorsa stagione in Serie A. Le polemiche arbitrali furono tante, ma a prescindere da questo l’allerta del Milan è massima. Alla squadra rossonera bastano venti minuti per passare in vantaggio. La geometria vincente passa dai piedi di Ismael Bennacer e si completa sul petto di Theo Hernandez che taglia, aggancia e trova il gol al volo a tu per tu con Dragowski. Nel primo tempo sono quattro i minuti di recupero, dopo una nitida occasione per Nzola. Il Milan spinge per trovare il 2-0. Al 49′ Leao calcia, Caldara devia sulla traversa, Krunic ha il tap in vincente a botta sicura ma Ampadu salva sulla linea. Poco dopo altra chance, ma per i bianconeri, sempre con Nzola. L’angolano ha realizzato il 50% dei gol dello Spezia in questa Serie A, ma non è serata: Bourabia sfonda e crossa, l’attaccante spezzino non è preciso nella deviazione.
Lo Spezia ha perso senza segnare tutte le prime sei gare esterne di questa stagione. Tutti gli occhi sono puntati su Daniel Maldini, schierato dal 1′ in attacco con Nzola. Come in una favola – o in un dramma per i rossoneri -, la rete dell’1-1 porta la firma del figlio d’arte. Altro che raccomandato, l’1-1 è una perla. L’attaccante ex di turno vince un contrasto con Messias, si accentra e col destro lascia di stucco Tatarusanu. L’esultanza non c’è, ma è una minuscola consolazione per San Siro. Lo stadio si illude al 65′ ed esplode: Tonali esplode il destro e trova l’incrocio dei pali, ma il gol è annullato col var per un fallo precedente di Tonali. Pioli capisce che è il momento di cambiare. Fuori Messias, Diaz e Origi, dentro Rebic, De Ketelaere e Giroud. Ci pensa il francese, come sempre. All’89’ Tonali crossa dalla destra, Giroud capisce prima di tutti la direzione del pallone e quando la sfera è partita lui ha già in mente il gesto tecnico da fare: sforbiciata e gol. Poi il rosso per doppio giallo causa maglia sfilata. Lui e Theo Hernandez non ci saranno contro la Cremonese. Poco male nella serata che poteva condizionare la stagione.
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