Dopo la falsa partenza, serve il pronto riscatto. L’Inter scudettata non è partita bene e a Genova ha sofferto, perdendo subito due punti per strada, è per questo che c’è l’obbligo di vincere per i campioni d’Italia, che dopo oltre tre mesi ritrovano i propri tifosi e lo fanno per la prima volta con le due stelle nella maglia e il tricolore che ricorda a tutti come è andata la scorsa stagione. Si volta però pagina e le disattenzioni d’agosto del Ferraris vanno messe da parte: serve la corazzata dello scorso anno per evitare qualche malumore che nella fase iniziale di un campionato è sempre meglio evitare, visto che basta poco per entrare in un certo loop. Occhio però a un Lecce ferito: perdere con l’Atalanta ci sta, lo fanno quasi tutte da mesi, ma 0-4 in casa quello proprio no e il calendario non è benevolo perché c’è un’altra nerazzurra, la più forte in Italia, e quantomeno si dovrà evitare la figuraccia per quello che è ancora un cantiere aperto dal solito genio Corvino e che Gotti sta provando a mettere su.
Insomma, stasera non sarà una passeggiata di salute per l’Inter, che però ha l’imperativo categorico di vincere, perché Juventus e Lazio possono scappare e le altre big non hanno incroci tremendi in questo turno, tutt’altro. Lautaro Martinez, fresco di compleanno l’altro ieri, avrebbe voluto festeggiare con i primi gol in questo campionato, lui che contro i salentini ne ha già segnati tre negli ultimi tre incroci, più un assist, ma non verrà rischiato per un affaticamento muscolare e forse ci sarà per la terza giornata. Al suo posto Taremi per presentarsi bene ai nuovi tifosi, ma troviamo anche un Thuram scatenato dopo la doppietta al Genoa, Zielinski finalmente convocato, Barella che contro il Lecce ha esordito con questa maglia e che vuole tornare a brillare.
E i precedenti tra le due squadre parlano chiaro: in 36 partite 8 vittorie nerazzurre e 4 pareggi con 4 successi dei giallorossi. E l’Inter è la squadra che ha vinto più volte contro il Lecce e che ha segnato di più contro questa rivale. Nelle ultime due stagioni, poi, poker di successi e dieci gol a uno. I numeri, specie nel calcio d’agosto, lasciano però il tempo che trovano e con le gambe ancora pesanti, potrà essere utile, oltre al maggior tasso di qualità , anche una panchina lunga, così lunga che se scendessero in campo tutte le (sulla carta) seconde linee sarebbe una squadra competitiva e in grado di battere il Lecce. E proprio gli ingressi nel secondo tempo, col caldo e senza la miglior condizione generale, potranno fare la differenza in una partita da vincere senza se e senza ma per Inzaghi.