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Andrea Belotti prova a dimostrare di essere l’attaccante che cercava la Roma, e dopo un intero campionato a secco, sfrutta alla grande l’occasione e parte con una doppietta più un gol annullato dal Var. Impatto prepotente, ma che verrà inevitabilmente un po’ ridimensionato dalla falsa partenza del totale, che è la somma delle sue parti e che evidentemente non ha funzionato in qualcosa. Smalling disattento, l’assenza di Mourinho in panchina che pesa, poche alternative lì davanti, e così è falsa partenza per i giallorossi, con un 2-2 strappato nel finale a un’ottima Salernitana, trascinata da un’altra doppietta, quella dell’intramontabile Candreva, che non può lasciar felici i tifosi e che costringerà i capitolini già a inseguire rispetto ad altre big.
La squadra di Sousa ha cambiato pochissimo, praticamente nulla, e si vede: gli automatismi sono quelli dell’anno scorso, Candreva è semplicemente un professore a tutto campo, la solidità difensiva viene meno solo all’inizio col pasticcio tra Lovato e Gyomber e poi sul calcio da fermo nel finale, dove si sa che è la Roma ad avere quel qualcosa in più. Ma proprio come lo scorso anno, il nervosismo, l’improvvisazione, la poca capacità di attaccare in modo pericoloso e con continuità , emerge sempre più mentre affiora la stanchezza, e così la squadra di casa perde già due punti preziosi per strada, con merito nonostante alcune buone prestazioni, quella di Aouar per esempio. La sensazione è quella di aver visto ancora una volta la solita Roma targata Mou, una Roma di cuore, ma di poca qualità , che non ha troppi mezzi dalla propria parte per indirizzare e vincere le partite. E gli ultimi undici giorni di mercato devono dare risposte importanti, o la Champions non sarà un obiettivo vero ma solo un sogno di mezza estate.
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