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Armando Izzo non smette di stupire. Quello del difensore classe 1992 è uno dei volti di un sorprendente Torino sempre più protagonista e coinvolto nel rush finale per l’Europa. Dopo un mese di febbraio brillante per il Toro (sei clean sheet e due gol per il centrale granata) e due passi falsi a metà marzo contro Bologna e Fiorentina, la squadra di Walter Mazzarri ha messo la freccia ed è rientrata nel gruppone per la corsa europea grazie alla vittoria nello scontro diretto contro la Sampdoria per 2-1. E tra i migliori in campo della sfida dell’Olimpico, c’è proprio Armando Izzo, reduce dalla convocazione in Nazionale di Roberto Mancini e dall’esordio in maglia azzurra contro il Liechtenstein. “Questo è il momento che aspettavo“, aveva detto il centrale napoletano ai microfoni della stampa dopo la prima in Nazionale. Ed è il momento che aspettava anche Paolo Palermo, procuratore di Armando Izzo, intervenuto ai microfoni di Sportface.it per commentare presente e futuro del difensore più in forma del campionato.
Sesto difensore in Serie A per palloni recuperati, quattro gol segnati e una costanza di rendimento che è valsa la convocazione in nazionale. Si può dire che sia la migliore stagione della carriera di Izzo?
“Oggi Armando sta avendo un rendimento costante ma anche nelle prime due annate al Genoa ha fatto benissimo. Ora però è nel pieno della sua maturazione e sta esprimendo tutto il suo valore tecnico, fisico e anche mentale. Sottolineo quest’ultimo aspetto caratteriale perché per me è fortissimo sotto questo punto di vista. Chi lo vede giocare non conosce bene il suo carattere, il suo orgoglio e la sua spiccata personalità. Del resto a mio parere in Europa ce ne sono pochissimi come lui”
Il Torino ha sborsato otto milioni per acquistarlo. Secondo lei la valutazione del cartellino ad oggi a quanto può ammontare?
“La valutazione di un calciatore è stabilita dal mercato. Ma comunque spetta a Cairo decidere quanto può valere”.
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Nella scorsa stagione il Torino ha voluto più di tutti Izzo e Izzo ha voluto più di tutti il Torino…
“A maggio scorso c’erano altre squadre sia in Italia che all’estero. Lo volevano club inglesi e tedeschi ma in passato anche lo Zenit ha manifestato interesse e all’epoca parlai direttamente con Lucescu. Ma alla fine abbiamo scelto il Toro prima di tutto per la storia del club e perché il cuore granata rispecchia il suo modo di essere. E poi Mazzarri e Petrachi hanno dimostrato di volerlo a tutti i costi”.
Per Izzo il Torino rappresenta un punto d’arrivo?
“Lui sta bene a Torino, è felice ma io sono convinto che la sua carriera sarà ancora in ascesa e che arriveranno richieste di club più importanti anche dall’estero. Poi sarà la società a decidere e a valutare cosa fare”.
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