Serie A

Empoli-Salernitana, Sousa: “Sfida difficile. I ragazzi stanno crescendo”

Paulo Sousa
Paulo Sousa, Salernitana - Foto LiveMedia/Patrizio Moretti

“Guardiamo i risultati degli avversari diretti, ma non dobbiamo pensare agli altri. Vogliamo proseguire il nostro percorso di crescita lavorando soprattutto sulla mentalità”. Così il tecnico della Salernitana, Paulo Sousa, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro l’Empoli. “Sarà una partita difficilissima, per tanti motivi. L’Empoli è reduce da un successo strepitoso contro il Bologna e anche loro, come noi, sono consapevoli che una vittoria darebbe la spinta forse definitiva verso il raggiungimento dell’obiettivo salvezza. E poi avranno il pubblico dalla loro parte”.

Sul futuro: “Sono concentrato sulla squadra, il mio pensiero ora è la partita contro l’Empoli. Ci sono dei punti che dobbiamo ancora conquistare. Poi ci sarà tempo e modo per parlare con la società e capire quali saranno i programmi dei prossimi anni”.

Sul suo percorso da allenatore: “Quando ho appeso le scarpette al chiodo e ho deciso di fare l’allenatore ero consapevole che il mio compito dovesse essere quello di valorizzare al massimo i giocatori tirando fuori potenzialità che forse nemmeno conoscono. La mia espressione di gioco è sempre stata molto diversa rispetto a quello che ho fatto qui alla Salernitana, ma progressivamente ci stiamo avvicinando alle mie idee. In rosa ci sono giocatori con caratteristiche specifiche, sono felicissimo di vedere i ragazzi in continua evoluzione. La continuità è quella che fa la differenza, se siamo arrivati a questo punto è perchè siamo concentrati e preparati sul piano strategico. Il progetto ha un inizio e una fine, il processo non finisce mai. E io sono un allenatore che vuole far parte di un processo”.

Sulla formazione: “Sulla fascia destra ho tre possibilità: Mazzocchi, Kastanos e Sambia. Su Kastanos è stato fatto un lavoro specifico e, in fase offensiva, ci sta dando tanto perchè ha tempi, palleggio, sacrificio, umiltà e inserimento. Non posso escludere un cambio di modulo, che sia all’inizio o durante la partita. Quanto a Troost Ekong, per me non esiste il calciatore d’esperienza o quello più giovane. Nel mio percorso come allenatore ho dato tanto spazio al giovane, la maturità del calciatore non deriva dalla carta d’identità. Se sei bravo, sei bravo. Se sei pronto mi aiuti, altrimenti non giochi. La predisposizione ad apprendere fa la differenza, io credo tanto in ciascuno di loro e voglio che vadano oltre l’errore individuale che fa parte dello sport”.

Sulla gara contro la Fiorentina: “Avevamo avuto soltanto due giorni di riposo e alcuni calciatori erano stanchi. Chi ha giocato mi ha dato fiducia, soprattutto Maggiore: è un centrocampista intelligente, ha saputo occupare la posizione corretta e può migliorare ulteriormente nella costruzione”.

Infine, su Botheim: “Mi sta piacendo tantissimo, e ha margini di miglioramento enormi. Sul piano tecnico sta raggiungendo livelli strepitosi. Già da diverse settimane sta lavorando bene, sta capendo che ha potenzialità. Abbiamo lavorato tanto sull’intesa con i compagni di reparto e il secondo gol è la logica conseguenza di quanto proviamo in allenamento. Può dare una mano anche sulle palle inattive a sfavore”.

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