Serie A

Empoli, D’Aversa e la paresi con cui convive: “Un disagio temporaneo, i problemi sono altri”

Roberto D'Aversa
Roberto D'Aversa - Foto Emmanuele Mastrodonato/IPA Sport

“Ho letto recentemente la storia della figlia di Roberto Mancini, che è stata discriminata a causa di una malformazione al viso. Mi ha colpito molto. Credo che non ci sia niente di cui vergognarsi”. Lo dice l’allenatore dell’Empoli, Roberto D’Aversa, che ai microfoni di ‘Cronache di Spogliatoio’ racconta le sue vicissitudini dell’ultimo periodo, compresa una paresi facciale momentanea con cui convive da qualche settimana. “Mi sono svegliato e la bocca non rispondeva più – ha spiegato -. Mi stavo lavando i denti, erano due giorni che non sentivo i sapori. Sono andato all’ospedale. E’ un disagio temporaneo, che migliora giorno dopo giorno”.

Il tecnico ha continuato e sta continuando ad allenare e a fare una vita normalissima: “Non mi sono nascosto. Sono andato in campo, davanti alle telecamere, senza problemi. Per rassicurare le persone che mi vogliono bene, ma soprattutto perché mi metto nei panni di chi convive con questo problema permanentemente, con chi deve fare i conti con i problemi fisici fin dalla nascita – ha aggiunto -. Mi immedesimo in chi ci convive da tutta la vita. A chi subisce del bullismo per questo. Io sto solo prendendo farmaci per i nervi, passerà. Se guardo ai problemi con cui sta lottando mia madre, arrivo alla conclusione che i problemi sono altri”. 

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