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La ripresa balla tra incognite e certezze in Italia dopo un Mondiale che si è chiuso tra la voglia di riscatto dei delusi e il rischio della pancia piena di chi ha vinto e convinto. La Serie A entra nel vivo della 16esima giornata con il big match tra Inter e Napoli (ore 20:45) che può chiudere o riaprire i giochi. La prova d’imbattibilità di un Napoli fin qui padrone del campionato si svolge a San Siro contro la squadra che più volte ha battuto in casa i partenopei nella sua storia: 50 vittorie, solo 9 sconfitte. Numeri che gli azzurri vogliono frantumare, come già fatto nei mesi scorsi: quello di quest’anno è il miglior avvio della storia del club in campionato, impreziosito dalle 11 vittorie di fila che a Spalletti mancavano dal 2006, senza dimenticare i 20 gol in Champions con tanto di miglior attacco della competizione. Non solo. Il Napoli ha vinto tutte le ultime 11 partite di Serie A e l’ultima squadra a fare meglio è stata la Juventus tra il dicembre 2017 e il marzo 2018 a quota 12, mentre il record assoluto appartiene proprio ai nerazzurri (17, 2006-07). L’Inter torna a disporre dell’intero attacco, incluso Lautaro che ha realizzato 4 gol contro il Napoli in carriera, sua terza miglior vittima dopo Salernitana e Cagliari. Dal 1′ però dovrebbero vedersi Dzeko e Lukaku, coppia inedita, che ha affinato l’intesa nella lunga sosta, mentre il Toro si alternava tra panchina e campo in Qatar. L’attaccante bosniaco sotto la guida di Spalletti ha vissuto la sua miglior stagione (39 gol) e ora prova a dargli un dispiacere, come spesso e volentieri l’Inter ha fatto col tecnico di Certaldo con tredici sconfitte inflitte alle sue squadre. Nel 2008 la sua Roma sfiorò il titolo, ma alla fine fu l’Inter di Ibrahimovic ad imporsi a Parma. Stavolta la situazione è diversa e sono i nerazzurri a rincorrere. Se l’Inter perde va a -14, se vince va a -8 dalla vetta. Un dentro o fuori contro un Napoli che deve fare i conti con le incognite della ripresa come altre big europee.
I campionati esteri d’altronde hanno già lanciato l’allarme. Alla ripresa il Psg è caduto sotto i colpi del Lens, il Barcellona non è andata oltre l’1-1 con l’Espanyol, mentre anche il Tottenham e il Liverpool sono inciampati. Ad aprire le danze in Italia sarà il Milan, impegnato contro la Salernitana in un Arechi che non si è lasciato condizionare dall’orario scomodo (12:30) di un giorno feriale. Attesi 30.000 spettatori contro la squadra di Pioli che ha ottenuto sei successi nelle ultime otto partite di Serie A, ma che deve fare a meno ancora di Maignan. Per un francese assente, ce n’è un altro che sta per vedere la luce in fondo al tunnel. Paul Pogba entro 20 giorni dovrebbe tornare a disposizione della Juventus. La squadra di Allegri ha vinto senza subire gol tutte le ultime sei partite di campionato e cerca conferme contro la Cremonese. La lunga sosta è stata condizionata dall’inchiesta Prisma e dalle dimissioni di Ahnelli e del Cda, ma la Juve ora vuole pensare al presente e al campo. Non è ancora pronto alla svolta stagionale invece Angel Di Maria, escluso dai convocati per una contusione in allenamento, dopo essersi confermato uomo delle finali in Qatar. Il Fideo è fermo a 9 apparizioni in bianconero, appena 2 in più di quelle in Qatar con l’Albiceleste e Allegri spera che il Mondiale vinto offra a lui e Paredes motivazioni in più e non la sindrome d’appagamento. Occhi poi sull’Atalanta che riparte dallo Spezia, mentre Lazio e Roma dovranno vedersela contro Lecce e Bologna. Mourinho ritrova Dybala, Sarri punta su Immobile. Sono loro le due armi decisive per lanciare l’assalto al quarto posto.Â
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