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L’ex calciatori di Torino e Bari, Massimo Brambati, ha parlato dell’argomento doping ad Italpress, rilasciando dichiarazioni forti ed importanti. Ecco le sue parole: “Sì, prendevo Micoren, che all’epoca non era sostanza proibita ma poi diventò proibitissima, come fossero caramelle, c’era un uso smodato di questo farmaco ma non solo, anche flebo in cui non so bene cosa ci fosse dentro e un altro preparato chiamato Animina. All’epoca ho fatto diversi esami antidoping, tutti negativi, si trattava di farmaci leciti. Due anni dopo sono diventate tutte sostanze super dopanti e non ce le hanno date più. Oggi, quando c’è una morte inaspettata, ti vengono in mente certe cose che prendevi”.
E ancora: “Nello spogliatoio c’era il passaparola, ‘Hai fatto la flebo, hai preso il Micoren?’, ci si chiedeva tra compagni. Se a 20 anni, senza la mediaticità di adesso, senza telefonini o altro, ti dicono di prendere qualcosa perché performi meglio, cosa fai? Dicevano che queste sostanze aumentavano la capacità polmonare, per esempio potevi correre i 100 metri restando sulle 140 pulsazioni anziché 180, il che voleva dire poterli rifare subito dopo senza fatica, restando anche lucido nel gesto atletico. Avevo i riflessi aumentati di quattro o cinque volte, persino sotto sforzo. Una volta, dopo una partita contro il Napoli, andai a bere qualcosa con mio padre in un bar, e lui vide che non riuscivo a tenere fermo il bicchiere perché tremavo. Mi chiese se mi davano qualcosa e gli risposi di sì. Mi disse di non farmi dare certe cose, ma continuai a prenderle”.
Per concludere: “Ricordo che vennero le Iene sotto casa mia, e dopo avermi aspettato per ore sotto il portone parlai con loro. Raccontai quello che succedeva anche durante le Olimpiadi di Seul nell’88 (Brambati faceva parte della Nazionale Olimpica, ndr), quando dopo le partite stavo sveglio fino alle 5 o alle 6 del mattino senza riuscire a prendere sonno. Dicevano che ci davano solo degli zuccheri. Dopo l’intervista la Federazione mi minacciò, mandandomi anche una lettera di diffida. Ma da dopo quell’Olimpiade, quella in cui squalificarono per doping Ben Johnson, molte sostanze vennero considerate illecite. La verità è che ci davano della merda… Oggi quando sento cose che accadono ai calciatori del mio periodo, mi affido a Dio”.Â
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