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Da Palermo a Skopje. Un altro errore di Gianluigi Donnarumma contro la Macedonia del Nord con la maglia della Nazionale costa carissimo e rischia di compromettere il futuro azzurro. Al Barbera partì in ritardo sul tiro di Trajkowski al 92′, mentre nel match di qualificazione agli Europei del 2024 si è fatto sorprendere sul suo palo sul calcio di punizione di Bardhi. Colpa esclusivamente sua? No, certo. Ma per lui non c’è modo peggiore di avvicinarsi alla sfida cruciale contro l’Ucraina, in un San Siro che non può essere uno stadio come un altro. Nelle ultime uscite azzurre al ‘Meazza’ il portiere è stato fischiato per via del suo addio turbolento al Milan. E nulla lascia pensare che l’accoglienza di martedì sarà diversa. Per Spalletti, oltre ai dubbi su un attacco orfano di Chiesa e Politano, potrebbe nascere anche un ragionamento sul portiere. Certo, l’allenatore di Certaldo non è uno che boccia facilmente un giocatore per un errore, ma stavolta è diverso. Non ci sono tre punti in palio in un campionato che termina a maggio, ma il futuro europeo in un gruppo C che si è complicato. E soprattutto, alle spalle del primo portiere non ci sono, come nei club, giovani promesse o veterani sul viale del tramonto. “Posso avere tutti i giocatori che voglio”, aveva scherzato Spalletti in conferenza stampa. E vale anche per i portieri. Pronti per una chance ci sono il campione d’Italia Alex Meret, il miglior estremo difensore della scorsa Serie A, Ivan Provedel e la sorpresa dello scorso campionato, attuale padrone dei pali del Tottenham, Guglielmo Vicario. Tre big di livello internazionale, che adesso sognano una possibilità dal 1′. Ad oggi, a otto anni dal suo precoce esordio, Donnarumma non ha ancora trovato la continuità dei grandi della storia e del presente. Raggiunge picchi di assoluto livello (“Donnamura” titolava l’Equipe lo scorso marzo dopo una straordinario prova contro il Nizza), ma allo stesso tempo spesso sembra ancora subire la pressione. A distanza di un anno dall’ultima apparizione a Milano (1-0 all’Inghilterra a settembre 2022), la Nazionale giocherà la 61ª gara milanese della sua storia. Servirà il sostegno di tutto San Siro per una gara fondamentale, ma il pericolo dei fischi per il giocatore più criticato è reale.Â
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