Adesso è crisi, conclamata, senza via d’uscita a portata di mano, fragorosa e inaspettata. Il 2023 del Milan è un incubo, è nero e non rosso, e la partita col Sassuolo sembra chiudere un cerchio. Due anni fa Pioli seppe del rinnovo prima di giocare coi neroverdi, l’anno scorso lo scudetto è stato ottenuto all’ultima giornata, proprio con gli emiliani, che però rovinano il pranzo ai tifosi e rischiano di complicare ulteriormente una stagione che ha preso una piega bruttissima. Cinque gol presi in casa, non capitava da quasi trent’anni, mentre per la prima volta nella sua storia il Milan subisce almeno quattro gol in due partite di fila in campionato. E a gennaio nel conto c’è anche l’eliminazione agli ottavi di Coppa Italia contro il Torino e il derby perso in Supercoppa. E l’Inter è l’avversaria domenica prossima: vincere potrebbe far scattare qualcosa, perdere rischia di far naufragare definitivamente la stagione. Difficile dire se la stracittadina arriva al momento giusto o nel peggiore possibile, sta di fatto che oggi la gestione Pioli tocca il fondo.
Dalle stelle alle stalle, dallo scudetto a rischiare di non qualificarsi per la Champions. Se martedì con la Lazio sembrava essersi toccato il punto più basso dopo il ko contro l’Atalanta prima del Covid in cui il tecnico emiliano sembrava vicino a essere avvicendato, quest’oggi si raggiunge il punto più basso. Cinque gol presi da chi ne ha segnati quattro nelle ultime otto, e sei soltanto in trasferta fin qui. In casa, davanti ai tifosi che non avevano fatto mancare il sostegno incondizionato, ma che poi hanno fischiato e anche cantato cori contro l’allenatore che aveva riportato lo scudetto dopo dieci anni. Come cambiano in fretta le cose, e Pioli questo lo sa bene, perché ovunque ha allenato a un certo punto le cose sono precipitate e lui esonerato. Accadrà anche al Milan? La riconoscenza è tanta, così come le difficoltà.
Nella sfida tra le squadre più in crisi del campionato, il Sassuolo risorge con personalità. Berardi come sempre quando vede rosso… nero si esalta, due assist e il gol nel primo tempo che si chiude 1-3 con l’unico sussulto targato Giroud. Poi, nel secondo tempo avvio shock con il rigore di Laurientè, Henrique firma la manita pesantissima e il bel gol di Origi è inutile. Un disastro, su tutta la linea, e l’allenatore in gran confusione: Leao tenuto in panchina e schierato solo quando le cose erano ormai irrecuperabili, De Ketelaere esposto al pubblico ludibrio. Adesso non ci sono più scuse e forse l’enorme bonus di fiducia e riconoscenza si sta pian piano esaurendo.