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Stagione 2019-20, fine girone di andata. La sorpresa del campionato Cagliari è sesta in classifica, in piena zona Europa, addirittura a solo sei punti dal quarto posto che significa Champions League. Sembrava l’inizio di una favola, invece dopo due stagioni e mezzo la squadra sarda è retrocessa addirittura in Serie B. L’ha fatto dopo due anni e mezzo da incubo: prima finendo al quattordicesimo posto quel campionato, centrando poi nella stagione successiva una miracolosa salvezza con Semplici in panchina, per poi retrocedere in maniera beffarda al termine di quest’ultima annata, non riuscendo a sconfiggere all’ultima curva un Venezia già retrocesso. Un qualcosa di inspiegabile vedendo gli acquisti degli ultimi anni, gente come Nainggolan, Strootman, Caceres e soprattutto Diego Godin, arrivato nell’estate 2020 come il grande colpo di mercato per andare via durante l’ultima sessione invernale in rotta con la società. Una serie di scelte sbagliate non solo in campo, con cambi in panchina a ripetizione, solo tre in questa stagione, partita con Semplici, per passare subito a Mazzarri prima della mossa della disperazione Agostini, tecnico della Primavera, chiamato nel finale per salvare un’annata nata sotto una cattiva stella e finita nel peggiore dei modi. Ora tempo per guardarsi indietro non c’è: smaltita la delusione bisognerà essere bravi a ripartire subito, senza voli pindarici e scelte affrettate, con l’obiettivo di tornare in quella Serie A oramai da diversi anni casa del club sardo.
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