Serie A

Diritti tv, l’offerta da 900 milioni totali lascia divisi i club: c’è chi spinge per il canale di Lega

Anche l’assemblea andata in scena ieri non ha portato alcun verdetto sulla questione relativa ai diritti televisivi della Serie A. Appuntamento rimandato a lunedì prossimo, il 23, quando un’altra Assemblea è stata già convocata con all’ordine del giorno l’esito delle trattative e conseguenti determinazioni’. Le opzioni in ballo restano sempre due, ovvero l’offerta da parte dei broadcaster oppure il tentativo di andare per la propria strada e creare l’ormai famoso canale della Lega Serie A.

La busta con le offerte dei broadcaster sono state aperte e la cifra complessiva è di 900 milioni, ai quali si arriva tra i 700 garantiti da Dazn e i 200 di Sky. In questo scenario verrebbe esclusa Mediaset e quindi l’ipotesi della gara in chiaro, mentre in sostanza dal punto di vista del telespettatore cambierebbe poco o nulla rispetto a quest’ultimo triennio: 10 partite a Dazn, di cui 7 in esclusiva, mentre le altre 3 andrebbero anche su Sky, che questa volta avrebbe la possibilità di scegliere un maggior numero di big match.

Siamo vicini, come cifre, a quella che era stata definita da molti presidenti come la soglia minima, ovvero i 927,5 milioni incassati tra il 2021 e il 2024. Con un piccolo rilancio o con qualche bonus legato alla crescita degli abbonamenti si potrebbe arriva a quella cifra. L’alternativa, come scritto, è la realizzazione del canale di Lega tramite il sostegno finanziario di banche o fondi di investimento. Napoli e Fiorentina in prima linea insieme alla Salernitana. Un altro alleato sarebbe il Milan di Gerry Cardinale che ha parlato di RedBird alla guida del processo e il fondo Oaktree che potrebbe essere un partner.

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