Il piano B c’era davvero. La difesa a quattro negli ultimi venti minuti permette all’Inter di ribaltare il Cagliari, evitando una figuraccia a pochi giorni dalla dolorosissima eliminazione in Europa, e Conte può respirare un po’. I nerazzurri, sotto per effetto del gol di Sottil, carburano alla distanza e sfruttano gli aggiustamenti del tecnico, che toglie uno spento Eriksen – incapace di sfruttare la chance datagli con un’apparizione da titolare abbastanza incolore – e passa a quattro dietro. E’ lo spirito del gruppo a fare la differenza: Barella guida la riscossa con il più classico dei gol dell’ex, D’Ambrosio appena entrato al posto dell’infortunato Hakimi (a sua volta subentrato nel secondo tempo) firma con la specialità della casa, il colpo di testa in inserimento, il sorpasso. E nell’ultimo minuto di recupero c’è spazio per un sorriso anche per Romelu Lukaku, finito mercoledì nell’occhio del ciclone per via della sua “parata” in quello che poteva essere il gol qualificazione. Un 1-3 comunque meritato per l’Inter, anche se il Cagliari può fare mea culpa per non essere riuscito a gestire il risultato.
Al netto dei quindici minuti di ritardo imputabili a un problema tecnico della Lega Serie A, è un primo tempo certamente a due facce quello visto alla Sardegna Arena e nelle fasi iniziali i ragazzi di Di Francesco sembrano non essere nemmeno scesi in campo. I nerazzurri imperversano e così arrivano occasioni in serie per gli ospiti, in particolar modo con Lukaku e Sanchez, ma si erge un unico protagonista, vale a dire l’Uomo Ragno Cragno che para di tutto. Tenuta in piedi dal proprio portiere, la squadra sarda pian piano comincia a incrementare i giri del proprio motore e al 40′ arriva addirittura il vantaggio dei padroni di casa con un gol strepitoso di Sottil, abile al volo da posizione defilata a beffare Handanovic. Si va all’intervallo con la squadra di Conte sotto nel punteggio e sempre più depressa a livello psicologico. Nella ripresa i sardi sembrano poter controllare, ma cominciano ad arrivare i primi aggiustamenti di Conte. Hakimi, prima di farsi male, dà decisamente tutt’altra spinta sulla corsia, e i nerazzurri trovano il pari su evoluzione da calcio d’angolo, con Barella abile a scaraventare in rete un pallone sporco. Il centrocampista nerazzurro guida la rimonta e pochi minuti dopo D’Ambrosio, appena entrato, fa valere la sua forza fisica e svetta in mischia. E’ 1-2, Conte può respirare e il finale thriller viene evitato dalla follia di Cragno, che sale nell’area avversaria quando mancava troppo tempo: Lukaku ringrazia e si lancia verso la porta segnando c0me si fa a calcetto.