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Dieci mesi dopo, riecco Bologna-Inter. Una partita che verrà ricordata per decenni, così come da decenni ci ricordiamo di quell’altro scontro che negli anni ’60 valse lo scudetto. Unico comune denominatore, il fatto che a vincere in entrambi i casi sono stati i felsinei, e soprattutto i nerazzurri c’hanno perso due scudetti. Il primo andato proprio ai rossoblu, il secondo, è storia contemporanea, ai cugini del Milan. L’ultimo Bologna-Inter in ordine di tempo è una partita maledetta per la squadra di Inzaghi, che pensava innanzitutto di non doverla giocare mai. Il rinvio a gennaio per i casi di Covid (sembra passata un’eternità ), il ricorso per il 3-0 a tavolino non accolto, le Asl che si mettono di mezzo, la dirigenza nerazzurra che sbaglia e decide di andare fino in fondo al Collegio di Garanzia, facendo dilatare i tempi.
Si arriva così al 27 aprile, l’Inter è seconda a -2 dal Milan, ma per l’appunto deve finalmente recuperare una partita contro una squadra che non ha nulla da chiedere al campionato, guidata dal compianto Mihajlovic. Una partita che si sarebbe dovuta giocare oltre quattro mesi prima, che per l’Inter non si sarebbe dovuta a quel punto recuperare, diventa la chiave di volta della corsa scudetto: inizia benissimo, col gol di Perisic al pronti via, poi Arnautovic – il grande ex, che domani non ci sarà causa infortunio – firma l’1-1, e sul finire il clamoroso pasticcio di Radu che si butta la palla dentro. Portiere che non ci sarebbe certo stato a gennaio, che scende in campo perché siamo in infrasettimanale e Handanovic è anche acciaccato. E che diventa il simbolo della disfatta, mentre i rossoneri vincono in extremis le loro partite e si avviano verso il trionfo di Reggio Emilia.
Insomma, c’è da voltare pagina per l’Inter e si può fare solo con una vittoria quest’anno, che certo non ripulisce il precedente incrocio, ma aiuta a ricominciare una nuova storia. Un successo tutto tranne che scontato, sia per lo stato di forma complessivo dei rossoblu, che soprattutto per il fatto che il 2023 dell’Inter non lascia ben sperare in tal senso: dopo le vittorie più grandi, sono arrivati passi falsi improvvisi, vedasi il pari col Monza poco dopo la vittoria col Napoli, la sconfitta con l’Empoli che ha fatto seguito alla Supercoppa trionfale, il derby vinto in campionato e poi lo 0-0 con la Sampdoria. E dopo la vittoria al cardiopalma col Porto, serve una risposta tangibile: tre punti che nascondono molto di più, l’Inter li vuole all’ora di pranzo ma il Bologna non farà sconti.
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