Serie A

Dal derby di mercato al 5-1 di San Siro: Thuram decide ancora Inter-Milan e non fa rimpiangere Lukaku

Marcus Thuram
Marcus Thuram, Inter - Foto LiveMedia/Fabrizio Carabelli

A prendersi la scena nella vittoria dell’Inter nel derby della Madonnina contro il Milan è stato Marcus Thuram, giocatore che un derby l’aveva già disputato in estate. Non l’aveva fatto scendendo in campo bensì in occasione del calciomercato, scegliendo i nerazzurri nonostante fosse in cima alla lista dei rossoneri. Ovviamente è ancora presto per fare un bilancio completo visto che sono trascorse appena quattro giornate e la stagione è ancora lunga, ma davanti a quest’uragano francese è difficile rimanere indifferenti.

Emblematico il gol del 2-0, in cui è sgusciato via sulla fascia e, rientrando, si è inventato una splendida conclusione di destro che si è insaccata alle spalle di Maignan, proprio nell’angolino alto. Un gol che ha confermato le ottime sensazioni di inizio stagione (si era già sbloccato contro la Fiorentina) e che ha convinto ulteriormente i tifosi nerazzurri, in delirio per il loro numero 9.

Arrivato inizialmente come sostituto di Edin Dzeko, in attesa di definire il futuro di Romelu Lukaku, alla fine è stato proprio lui ad essere catapultato nel ruolo di sostituto del belga. Un compito per nulla facile, specialmente per un giocatore come Thuram che non è mai stato un bomber (lo scorso anno 13 gol in Bundesliga, ma in grande underperformance). Marcus invece si è inserito alla grande negli schemi di mister Inzaghi e ha scelto la partita più importante per consacrarsi.

Per il momento non sta facendo affatto rimpiangere Lukaku, anzi magari chi sta rimpiange di non averlo acquistato è il Milan, che pur non avendo problemi in quel ruolo, si è comunque visto sfuggire dalle mani un ragazzo relativamente giovane e talentuoso, peraltro arrivato a parametro zero. Dal derby di mercato al derby per la vetta della classifica di Serie A: per il momento l’esito è lo stesso e se la bilancia pende dal lato nerazzurro, il merito è in gran parte di Marcus Thuram.

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