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“Noi abbiamo dei problemi con la politica, la Serie A è sempre stata un capro espiatorio”. Ne ha parlato Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, durante il Social Football Summit in corso allo stadio Olimpico di Roma. “Mi riferisco agli stadi – ha aggiunto De Siervo – che potrebbero accogliere il 100% di spettatori. Noi, a differenza di altri Paesi, siamo sempre stati forzati su un numero inferiore di capienza. Nella politica degli ultimi anni il populismo l’ha fatta da padrone. Penso alla pirateria, in Italia ci sono 1 milione di pirati, o alla difficoltà nel costruire stadi, come succede a Roma, o ai limiti alle società di betting che possono operare in tutto il mondo tranne che da noi mentre il governo continua ad applicare il famoso prelievo che conoscete. Pretendiamo una diversa considerazione da parte della politica. Abbiamo bisogno di un’interlocuzione seria e di programmazione, abbiamo fiducia in Draghi dopo una fase di populismo”.
E sul comportamento dei calciatori non usa certo parole al miele: “Il miliardo e duecento milioni di perdita del calcio italiano sono andati in buona parte nelle mani di calciatori che con grande egoismo si sono girati dall’altra parte mentre i club soffrivano. Questi ragazzi sono simboli e modelli per migliaia di persone. In questo momento di crisi i calciatori non hanno fatto la loro parte. Noi come Lega Serie A non avevamo degli strumenti per imporre un taglio degli stipendi e purtroppo le squadre sono state esposte alle prepotenze di agenti e calciatori. Stiamo rinnovando il contratto collettivo con l’Aic e incontriamo delle resistenze”.
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