Serie A

De Siervo rivela: “Un hacker mi ha contattato: voleva comprare database persone col pezzotto”

Luigi De Siervo
Luigi De Siervo - Foto LiveMedia/Francesco Scaccianoce

“Bisogna continuare ad agire come sistema Paese, la pirateria è un business colossale che spesso e volentieri coinvolge anche società legali che si approfittano di questo contesto. Siamo in una fase delicatissima sulla questione pirateria. Insieme al nostro Parlamento si è fatto un passo in avanti con una legge unica in Europa contro questo fenomeno. Pensate che in passato io stesso sono stato contattato da un hacker per vendere ad una cifra significativa l’intero database delle persone delle quali avevamo certezza avessero acquisito il pezzotto!”. Lo ha rivelato l’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, intervenuto al Festival di Parma nella giornata conclusiva: “Adesso, dopo aver fornito una piattaforma funzionale all’autorità, quest’ultima deve cambiare il trend. La pirateria è un business colossale, anche per delle società legali che si approfittano di questo contesto. Siamo a metà di un percorso in linea con le nostre aspettative, continuando il dialogo con le forze dell’ordine e la procura. C’è stato un momento iniziale di confusione in cui si è pensato che le regole esistenti fossero sufficienti. Tutta questa attività fatica a far convertire gli abbonamenti. Per questo, si riuscirà a fermare questo fenomeno solo con campagne di sensibilizzazione? La politica precedente con cui ci siamo confrontati in passato aveva una visione opposta sul tema rispetto a quella odierna. Vogliamo trasferire alle società sportive il merito che hanno di costruire il prodotto calcio”.

E ancora: “Gli ascolti della Serie A stanno andando bene, ma se non si riesce a tornare sulla strada giusta in merito alla pirateria si faticherà sempre di più a vendere i diritti. Anche il tema sicurezza non è irrilevante, perché chi consegna la propria identità digitale a queste entità di fatto consegna la tutela dei dati personali ad un sistema poco cauto come quello pirata. Il problema viene a galla anche solo pensando al mercato. Se non ci sono risorse derivate dai tifosi che acquistano un prodotto, i club e il campionato non potranno mai comprare dei top giocatori”.

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