C’è stato un tempo, neanche troppo lontano, in cui Thiago Motta comandava il centrocampo della Nazionale italiana e veniva contestato per la maglia numero 10 azzurra sulle sue spalle. A prendere le sue difese fu Daniele De Rossi in una conferenza stampa a Coverciano nell’estate del 2016: “La gente che si diverte a prendere in giro Thiago dovrebbe venire a far due palleggi con lui e pulirsi la bocca, perché parliamo di uno che ha vinto tutto. Dal punto di vista tecnico, forse è l’unico che merita il 10. Tecnicamente non è inferiore ai numeri 10 del passato”. Erano i due perfetti compagni di reparto, entrambi con caratteristiche importanti sotto diversi aspetti, Motta il regista di classe con fisicità , De Rossi il mediano esuberante con qualità palla al piede, eppure hanno giocato poco insieme, mai in un club, raramente in azzurro. Stasera, alle 18:30, si ritroveranno da allenatori all’Olimpico in un match che nemmeno loro sognavano di vivere fino a pochi mesi fa. Thiago Motta già guidava il Bologna, ma difficilmente pensava di potersi giocare la Champions League da quarto in classifica a sei turni dal termine. De Rossi un anno fa fu esonerato dalla Spal e non poteva immaginare che avrebbe ricevuto l’occasione più grande della carriera nel club del cuore. Finora DDR quella grande chance non l’ha sprecata e si è guadagnato il rinnovo di contratto prima ancora della fine della stagione. La sua Roma è rientrata prepotentemente in corsa per la Champions e ha conquistato la quarta semifinale europea consecutiva (con il terzo allenatore diverso). Sono quattro i punti che separano Bologna e Roma, ma i giallorossi hanno venti minuti da recuperare ad Udine e in caso di doppia vittoria completerebbero il sorpasso sugli uomini di Thiago Motta. All’Olimpico il pubblico sarà ancora quello delle grandi occasioni, sia nei settori casalinghi che in quello riservato agli ospiti, attesi in circa 3.000 unità nonostante il giorno e l’orario non siano dei più comodi. I grandi assenti saranno Romelu Lukaku da una parte e Lewis Ferguson dall’altra. Se per il belga il problema muscolare è di lieve entità , per il trequartista rossoblù – sotto i ferri per la rottura del crociato – è sfumato il finale di stagione, l’Europeo e probabilmente anche l’inizio del prossimo campionato. “Voglio mandargli un abbraccio visto che perderà anche gli Europei e so che per un calciatore è una cosa devastante”, le parole di De Rossi alla vigilia. Nello schierarsi al fianco dei compagni di banco, intesi come colleghi, c’è chi è predisposto per natura.