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La Roma a due facce vista contro il Verona spera di ripartire a Salerno dalla bella versione offerta nel primo tempo dello scorso match. Fluida nelle giocate, libera di dialogare e anche di arrivare al tiro, la squadra di Daniele De Rossi nei primi 45 minuti contro i gialloblù ha dato l’idea di avere già assorbito alcune delle idee del suo nuovo tecnico. L’obiettivo sarà mostrarle anche contro una Salernitana ultima, affamata di punti davanti al proprio pubblico. All’Arechi De Rossi perde Paredes, squalificato, ma ritrova tre elementi: Mancini, Cristante e Aouar. I primi due sono stati forse i principali senatori del gruppo di Josè Mourinho, mentre l’algerino – reduce da una Coppa d’Africa deludente – non si è mai inserito negli schemi del portoghese. “Non saremo noi ad andare nella sua direzione, è lui che deve venire nella nostra”, diceva lo Special One dell’ex Lione. Con De Rossi probabilmente sarà il contrario, con un gioco più votato al palleggio e agli scambi nello stretto. Al momento sono intoccabili Pellegrini e Bove, ai lati di Cristante. In difesa spazio a Mancini con Llorente, mentre i terzini saranno Karsdorp e Kristensen, aspettando novità sul mercato. Gerarchie chiare in porta, dove Rui Patricio resta il padrone dei pali nonostante l’errore nel precedente match contro il Verona. Confermato anche il tridente composto da Dybala, Lukaku ed El Shaarawy. Contro gli uomini di Baroni, l’italoegiziano ha servito due assist, uno dei quali a Lukaku, mentre è Dybala ad essere rimasto a secco sul tabellino. “L’ho visto più brillante”, ha detto De Rossi sull’argentino che non segna su azione in campionato dal 26 novembre scorso. Serve la svolta per risalire una classifica che vede i giallorossi lontani dal quarto posto e De Rossi spera di trovarla subito contro la peggior difesa casalinga del campionato (22 gol incassati dai granata). La Salernitana ha vinto solo due delle ultime ventidue partite giocate in Serie A e tra le squadre che hanno giocato almeno 20 gare nel periodo (da inizio giugno 2023) nei maggiori cinque campionati europei, solo l’Almería ha fatto peggio (zero successi). Filippo Inzaghi si affida a Candreva, Tchaouna e Simy nel reparto offensivo. Mentre a centrocampo tocca a Basic, Maggiore e Martegani, con Zanoli, Gyomber, Daniliuc e Bradaric nel quartetto arretrato. Obiettivi diversi, ma bisogno impellente di punti. Solo questo accomuna il momento di due ex campioni del mondo sulla panchina.
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