Aurelio De Laurentiis è intervenuto al convegno Football Leader che si sta svolgendo all’Università Federico II di Napoli dove il presidente della squadra partenopea ha parlato della situazione degli arbitri in Lega: “Quello che mi ha scocciato è che in Italia nessuno si vuole assumere le proprie responsabilità. Per me un arbitro è una persona equidistante che non può avere un ruolo politico, se un arbitro appartiene ad un’associazione federativa è un errore”.
Il numero uno del Napoli ha poi proseguito dicendo: “Credo che nel calcio, per un problema mediatico, si sia vissuto sul compromesso conveniente dell’ignoranza, non della conoscenza, ma di ignorare. Nel 1996 durante il governo Prodi, Veltroni trasformò i club in società per azioni. In Inghilterra non esiste un legame fra la Premier League e la Federcalcio, la classe arbitrale per me deve essere assunta dalla Lega di Serie A“.
De Laurentiis parla anche del Var e del suo utilizzo in questa stagione sottolineando: “Forse ci sono troppi se e troppi ma, dovremmo chiuderci in un contesto insieme ad arbitri, società e giocatori per dire stiliamo un regolamento per capire cosa è verificabile con il Var e cosa no, così non ci saranno più se e ma. Nella cabina di controllo del Var ci vogliono dei tecnici, non arbitri perchè devono essere indenni, non possiamo dichiarare ogni volta guerra agli arbitri”.
Un commento finale sul cambio di allenatore, partendo dall’esonero di Sarri: “Io ad un certo punto ho comunicato alla stampa che il tempo per lui era scaduto. Sono responsabile di una società molto importante, non potevo stare ad aspettare le decisioni degli altri”.
E da qui la decisione di chiudere in fretta per Carlo Ancelotti: “Ho deciso quindi di portare Carlo Ancelotti a Napoli, con lui ho già iniziato a lavorare. Ho mostrato al figlio di Ancelotti e al suo gruppo di lavoro le strutture di Castel Volturno”.
Il futuro di Ancelotti? “Mi auguro che rimanga con noi per altri 10 anni, ma io devo pensare sempre al bene della società, mi muoverò sempre con quella obiettività che non si lascia prendere la mano dall’entusiasmo. Non vi preoccupate, con Carlo faremo quello che dobbiamo fare”.