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L’allenatore italiano Davide Nicola ha concesso un’intervista ai microfoni di Sky Sport 24, dicendo la sua riguardo l’emergenza Coronavirus ed il suo operato da allenatore del Genoa. Nicola ha esordito descrivendo le sue nuova abitudini, sensibilmente cambiate in seguito all’inizio della quarantena: “Sto passando la quarantena in un hotel di Genova, il mio Quartier Generale. La mia famiglia è in provincia di Torino perchè in questo momento è giusto rispettare le disposizioni. Fortunatamente c’è la tecnologia, che in questo tempo ci aiuta moltissimo, ci permette anche di giocare e comunicare a distanza. Stiamo aiutando l’ospedale San Martino di Genova, credo che la parte positiva del fare un lavoro che ti da visibilità è quella di utilizzarla per scopi nobili, come la possibilità di aiutare gli altri“.
Successivamente il tecnico gialloblu ha offerto le sue sensazioni riguardo la lontananza dal campo di gioco: “Mi manca parecchio il campo e credo che manchi a tutti gli italiani. La tranquillità di poter fare il proprio lavoro ed essere liberi è ciò che ci soddisfa, vale per me come per tutti. Il Genoa ha fatto un gran lavoro sotto la mia gestione, ho portato le mie idee e credo si sia formata un’alchimia fra tutte le componenti. Un uomo da solo fa poco o niente, il merito maggiore dei nostri risultati è dei giocatori e di tutto il personale che lavora dietro di noi, tutti stanno percorrendo la stessa strada. Pretendo un possesso basato sulla qualità, che si può trasformare in pressing successivamente. Tecnicamente si sta cercando di lavorare su priorità che sono state recepite, c’era da trovare un equilibrio e questo sta pagando, perlomeno dopo le 9 partite giocate“.
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In seguito Nicola è tornato indietro nel tempo, proponendo un flashback sulla finale playoff Torino-Mantova, terminata 3-1 in favore dei granata, impreziosita da un gol dell’attuale allenatore del Genoa: “Sono originario della provincia di Torino, mi allenavo e viaggiavo per allenarmi. La cavalcata playoff è stata particolare, ma c’era un gruppo di uomini importante, è stato il completamento di qualcosa che ho desiderato a lungo. Ho provato una grandissima gratitudine al momento del gol, per tutto quello che avevamo fatto durante l’anno“.
In chiusura, il tecnico italiano ha parlato schiettamente dei suoi obiettivi per il futuro: “Il percorso di un allenatore è unico, ci si trova spesso ad affacciarsi in Serie A per differenti motivi. Generalmente quando si subentra e si ha un passato come il mio, si arriva ad intervenire in certe squadre che lottano per non retrocedere. Con questa avventura sono entrato in una grande squadra, la mia idea è di portare a termine il nostro obiettivo, per poi fare sempre di meglio“.
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