Un gol di Darmian e poi tanta sofferenza: è questa la formula con cui l’Inter rialza la testa dopo il tonfo in Supercoppa Italiana a Riad e passa a Venezia in una partita fondamentale per ribadire che nella corsa allo scudetto resta comunque la squadra da battere, anche perché è quella che porta il tricolore sul petto. Per la squadra di Di Francesco, invece, un ko pesante per le ambizioni di salvezza, ma ci sono tanti aspetti positivi in un match che sembra fare il paio con l’altro 1-0, quello dell’andata, anche per la capacità di tenerla in bilico fino alla fine.
Per la seconda volta nella loro storia, i nerazzuri hanno vinto quattro partite di fila contro i lagunari: con il blitz del Penzo, si eguaglia la striscia già vista tra il 1962 e il 1999. Inter ha vinto tutte le ultime tre partite di contro il Venezia in Serie A e solo una volta è arrivata a quattro successi consecutivi contro gli arancioneroverdi nel massimo campionato: serie di cinque tra novembre 1962 e gennaio 1999. Sesta vittoria in assoluto di fila (non capita dalla serie di dieci tra gennaio e marzo scorso), ma anche sesta vittoria in trasferta e tutte senza subire gol per i ragazzi di Inzaghi, anche questo è un record, così come da record è la striscia di 27 primi tempi su 27 in stagione chiusi sopra nel punteggio o in parità . E’ anche il quarto clean sheet di fila, non capitava da dicembre del 2023. Ultimo dato statistico: l’Inter ha vinto la prima partita dell’anno solare in campionato per la sesta volta consecutiva, non era mai successo nella propria storia.
LA CRONACA DI VENEZIA-INTER
Nel primo tempo l’Inter, ferita dal ko in quel modo in finale di Supercoppa a Riad, torna subito a testa bassa a controllare pallone e risultato. In emergenza i lagunari a causa degli infortuni, l’ultimo è quello di Altare nel riscaldamento, quindi a partita in corso alza bandiera bianca anche Sagrado, che era il suo sostituto. Nicolussi Caviglia apre le danze con una punizione che termina alta, poi sempre da fermo Asllani viene stoppato da Stankovic, ex di turno. Dopo un quarto d’ora è Taremi a sprecare una grandissima occasione calciando male, passano però pochi istanti e c’è il gol del vantaggio nerazzurro: Asllani lancia per Lautaro, controllo splendido e tiro di prima respinto dal portiere, arriva Darmian e trova la rete in tap-in a porta vuota. Nel finale di frazione altre due conclusioni di Asllani, Lautaro che non trova la via del gol e una chance ulteriore per Taremi, ma è 0-1 all’intervallo.
Nella ripresa alla lunga i nerazzurri, oggi in maglia bianca, cominciano un po’ a spegnersi e arrivano con meno continuità in zona gol, clamorosa è però l’opportunità del raddoppio per Frattesi, discusso per la possibile cessione in questa finestra, che a tu per tu con Stankovic trova la deviazione dell’estremo difensore. Nel finale assalto lagunare: gli arancioneroverdi colpiscono un clamoroso palo con Busio, e sono tante altre le occasioni potenziali negli ultimi minuti, compresa quella di Pohjnapalo che calcia in bocca a Sommer nel recupero. Poi, c’è il triplice fischio liberatorio per gli ospiti.
LE PAGELLE DI VENEZIA-INTER
IL MIGLIORE – Matteo Darmian, voto 7. Gran partita del difensore jolly di Inzaghi, oggi tornato titolare e con tanto di gol vittoria. Corre, si propone, poi chiude bene in fase difensiva:è il migliore in campo, senza se e senza ma.
IL PEGGIOREÂ – Mikael Ellertsson, voto 5. Non brilla sulla corsia mancina e dalle sue parti arrivano di solito i pericoli avversari con Darmian e Dumfries.
L’ARBITRO – Marco Piccinini di Forlì, voto 6. Poco da segnalare in una partita senza particolari spunti. Bene non concedere un rigore per un tocco di mano involontario di Zielinski.
IL TABELLINO
VENEZIA (3-5-1-1): Stankovic 6.5; Idzes 6.5, Sverko 5.5, Sagrado 5 (26′ pt Haps 6); Zampano 6 (43′ st Gytkjaer sv), Busio 6, Nicolussi Caviglia 6.5 (43′ st Conde sv), Doumbia 6 (26′ st Bjarkason 6), Ellertsson 5; Oristano 5.5 (25′ st Yeboah 6); Pohjanpalo 5.5. In panchina: Joronen, Grandi, Carboni, Chiesurin, El Haddad. Allenatore: Di Francesco 5.5.
INTER (3-5-2): Sommer 6.5; Darmian 7, De Vrij 6, Bastoni 6.5; Dumfries 6 (31′ st Pavard 6), Barella 6 (38′ st Dimarco sv), Asllani 6 (18′ st Frattesi 5.5), Zielinski 6, Carlos Augusto 6; Taremi 6 (18′ st Thuram 6), Lautaro Martinez 6 (31′ st Arnautovic sv). In panchina: Josep Martinez, Calligaris, Palacios, Buchanan, Berenbruch, Topalovic, Alexiou. Allenatore: Inzaghi 6.5.
ARBITRO: Piccinini di Forlì 6.
RETE: 16′ pt Darmian.
NOTE: pomeriggio sereno; terreno di gioco in discrete condizioni. Ammoniti: Doumbia, Oristanio, Asllani, Zampano, Nicolussi Caviglia. Angoli: 5-4 per l’Inter. Recupero: 1′; 5′.
LE DICHIARAZIONI
EUSEBIO DI FRANCESCO – “Siamo dispiaciuti perché la squadra ha fatto il massimo, peccato per il gol preso nel primo tempo. Abbiamo concesso un paio di occasioni, sicuramente noi potevamo fare melgio nelle scelte. Poi nel secondo siamo saliti nella qualità del gioco. Peccato perché le occasioni le abbiamo avute, noi come loro, e per non aver portato a casa punti. Per come eravamo messi e per quello che abbiamo lasciato dentro al campo non posso dire niente alla squadra. La società sa benissimo che ci dobbiamo muovere il prima possibile. Faremo sicuramente dei movimenti, bisogna avere qualche freccia in più nell’arco. Io sono tranquillo, però non dobbiamo perdere quesot spirito e questa voglia di lottare e di rimanere dentro le partite. Questo mese è veramente molto importante. Quella di oggi era una partita jolly, però per queste due gare abbiamo bisogno di mettere qualche giocatore importante dentro”.
SIMONE INZAGHI – “I ragazzi sono stati bravissimi: siamo arrivati qui stanchissimi dalla Supercoppa, con tante assenze. Nel secondo tempo a ogni azione avremmo potuto trovare il raddoppio. E quando non concretizzi, è normale che soffri. Le critiche? Oramai facciamo più notizia quando perdiamo: a me sta bene, perché è il segno di quanto siamo cresciuti. Frattesi? Io conto su di lui: per me è nel progetto Inter. Probabilmente lui vorrebbe giocare di più, ma in quest’anno e mezzo ci ha dato tante soddisfazioni. Per il resto ha parlato Marotta, ma ripeto: per me è pienamente nel progetto Inter”.